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Violenza di genere: la Giunta Regionale delle Marche ha presentato il Report 2018 sul triste fenomeno, che attanaglia la nostra società. L’Assessore regionale alle Pari opportunità, Manuela Bora, ha anticipato in Giunta Regionale le rilevazioni del 2018, che andranno ora trasmesse all’Assemblea legislativa marchigiana, dove verranno presentate nella seduta del 26 novembre.

Secondo i dati rilevati, nel 2018, sono state 534 le donne che si sono rivolte ai Centri antiviolenza delle Marche (Cav), con un notevole incremento rispetto alle 409 del 2017. Una crescita dovuta, non ad un aumento dei maltrattamenti e delle vittime, ma a una maggiore emersione di un fenomeno ancora sommerso. I dati sono stati raccolti dall’Osservatorio regionale politiche sociali, sulla base delle rilevazioni dei cinque Centri antiviolenza delle Marche, strutturati a livello provinciale.

Violenza di genere: la Giunta delle Marche presenta il Report 2018 sul triste fenomeno

I dati relativi al 2018 segnalano che il 74% delle donne che si rivolge ai Cav (Centri Anti-Violenza) è rappresentato da donne italiane: di queste, il 45.4% è coniugata, il 44.8% ha un diploma di scuola superiore, il 22% una laurea, il 37.8% è occupata in modo stabile e il 18.9% è disoccupata in cerca di occupazione. Inoltre, è aumentato considerevolmente il numero delle donne che dichiarano la loro “sofferenza psichica”, nel vivere questa difficile condizione. La violenza segnalata dalle donne è prevalentemente “domestica”, ovvero consumata all’interno delle relazioni familiari, non di rado da uomini già conosciuti dalle Forze dell’ordine (il 54.5% ha denunce a carico in corso, mentre il 24% è imputato o condannato per diversi reati).

Gli autori delle violenze sono per il 74% di nazionalità italiana (di un’età compresa tra i 38 e i 57 anni). Il 40% è composto dai mariti; il 21% dai conviventi, dagli ex-conviventi e dai fidanzati. Per il 57.9% dei casi, l’uomo violento ha un lavoro stabile, per il 42% un diploma di scuola media inferiore.

Rispetto al passato, cresce la percentuale delle donne con figli, che hanno assistito o subito violenza: infatti, relativamente alle denunce del 2018, il 94% ha figli minorenni, il 52.5% minorenni o anche maggiorenni. Quasi la totalità dei figli è coinvolta nei maltrattamenti, mentre oltre la metà ne è vittima o testimone.

Secondo il Report 2018, la violenza non è mai di un solo tipo, ma viene compiuta attraverso modalità tra loro associate: può essere psicologica, economica, fisica e sessuale. Si evidenzia, infine, che i nuclei familiari generano ancora una quota di “sommerso”, perché non comunicano il problema all’esterno e rimangono in silenzio.

Violenza di genere: le parole dell’Assessore Bora sul Report 2019

“Questa impennata statistica evidenzia la maggiore capacità, della Regione, di intercettare un fenomeno diffuso anche nelle Marche. – ha affermato l’Assessore regionale alle Pari opportunità, Manuela Bora – Ma soprattutto, indica una più adeguata capacità dei servizi sul territorio, di offrire risposte appropriate e rassicuranti alle donne vittime di violenza, per aiutarle a superare paure e timori e garantire tutele appropriate”.

“Abbiamo migliorato – ha proseguito Bora – la capacità di intercettazione e di lettura del fenomeno da parte dei Centri antiviolenza, introdotto il ‘Codice Rosa’ nei Pronto soccorso, abbiamo abolito il ticket sanitario per tutte le prestazioni alle vittime e ai loro figli. Ma soprattutto abbiamo creato la rete, interconnettendo istituzioni e servizi, intensificato le azioni di prevenzione primaria per aumentare, nelle persone, la conoscenza e la consapevolezza del fenomeno che va combattuto senza tregua. A partire dalle scuole superiori, da cui pensiamo possa essere scaturito anche il notevole aumento di donne, di età compresa tra i 18 e i 25 anni, che si sono rivolte ai Centri antiviolenza per chiedere aiuto”.

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