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Post sisma, il commissario straordinario alla ricostruzione del Centro Italia Giovanni Legnini, dopo il suo insediamento a fine febbraio, ha approvato le prime ordinanze. 

Si tratta di due ordinanze volte, la prima, a disciplinare il pagamento degli anticipi ai professionisti, la seconda a modificare alcuni provvedimenti già in atto in modo da accogliere le ultime innovazioni legislative. Tra le novità principali, oltre all’anticipo del 50% a tecnici e professionisti, l’ammissione a contributo anche delle tasse comunali per l’occupazione di suolo pubblico per i cantieri e la semplificazione delle domande di contributo per abitazioni in comproprietà.

“Un intervento di manutenzione necessario ma complesso e che rafforza ancor più il nostro impegno ad arrivare in tempi brevi alla redazione di un testo unico delle ordinanze sulla ricostruzione”, ha spiegato Legnini.

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Post sisma, l’ordinanza 94

Nello specifico, l’ordinanza 94 sugli anticipi applica una norma di legge di un anno e mezzo fa, che finora era rimasta inosservata. Tale norma prevede il pagamento del 50% degli onorari ai professionisti e ai tecnici impegnati nella predisposizione dei progetti di ricostruzione al momento della loro presentazione agli uffici preposti, dando priorità alle domande già presentate.

Il pagamento avverrà su istanza degli interessati, e in linea teorica riguarderebbe circa 7 mila pratiche per il contributo alla ricostruzione (presentate ma non ancora arrivate alla fine dell’istruttoria) e tutte quelle future. L’ordinanza disciplina anche le modalità per il recupero al momento della concessione del contributo, prevedendo il trasferimento immediato e in soluzione unica delle risorse necessarie per i pagamenti. 

Post sisma, l’ordinanza 95 Omnibus

Il secondo provvedimento (Ordinanza 95 Omnibus), invece, apporta modifiche ai testi di 8 precedenti ordinanze, aggiornandole alle novità previste dalle norme che, nel tempo, si sono succedute. Tale ordinanza prevede in primis l’ammissione a contributo anche per le spese relative alle imposte comunali di occupazione del suolo pubblico, per l’installazione di cantieri, e regola la cessione degli immobili danneggiati aventi diritto al contributo pubblico per la ricostruzione.

Vengono, inoltre, recepite altre norme approvate in Parlamento a favore dei proprietari, disciplinanti la ricostruzione delle abitazioni con murature spesse, che devono rispettare le forme originali; sancisce, poi, che le somme di denaro necessarie ai Comuni per gli espropri dei terreni destinati alla delocalizzazione degli immobili vengano messe a disposizione prima della pianificazione delle opere di urbanizzazione, per la quale è previsto un anticipo delle spese.

L’ordinanza entra anche nel merito di un’altra questione: chiarisce la valutazione dei danni per le abitazioni che, oltre al terremoto del 2016, hanno subito anche quelli del 2009 e del 1997/98, stabilendo che, ai fini dell’ammissibilità del contributo, la data da prendere in considerazione è quella dell’evento sismico che ha causato il primo danneggiamento, ed estende al 31 dicembre 2020 i termini per la presentazione di domande per la delocalizzazione definitiva delle strutture agricole e zootecniche. Sono, infine, state semplificate le procedure per la domanda di contributo per le abitazioni danneggiate possedute da più di un proprietario: può presentarla anche uno solo dei comproprietari, certificando di aver avvertito gli altri e di non aver registrato opposizioni.

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