Articolo
Testo articolo principale

Coronavirus, probabilmente la tanto attesa fase 2 inizierà a maggio, subito dopo i ponti di 25 aprile e festa dei lavoratori. Se ciò avverrà, a partire dal prossimo mese potrebbero iniziare le aperture di altre attività produttive, sempre garantendo il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale e adottando tutte le norme igienico-sanitarie adeguate (uso di guanti, mascherina), e, per i cittadini, potrebbe tornare, pian piano, maggiore libertà di movimento. 

La fase 2 è una fase delicata: la probabilità di contrarre il virus si sarà abbassata ma non sarà estinta, perciò occorrerà scongiurare il pericolo di far nascere nuovi focolai di contagio. Per questo, a partire dal 4 maggio, i divieti non scompariranno del tutto ma saranno ammorbiditi e si programmerà il programma per la ripartenza.

Le aperture saranno scaglionate e sembra che conterà molto l’età dei cittadini: gli over 70 (specie se con patologie) saranno gli ultimi a poter uscire di nuovo da casa.

Leggi anche: Coronavirus, in cosa consistono le fasi 2 e 3 previste dal Governo?

Coronavirus, l’ipotetico calendario delle riaperture

Dal Governo fanno sapere che la ripresa sarà lenta, graduale e verrà gestita con la massima cautela. Le misure governative tenderanno ad evitare il più possibile gli assembramenti di persone, garantendo il minimo possibile di affluenza negli uffici, perciò molte attività non considerate essenziali proseguiranno con modalità di lavoro agile. Solo da maggio verrà valutata la riapertura delle attività non essenziali, magari con turni e fasce orarie che evitino l’eccessivo affollamento degli uffici; per i negozi, con ogni probabilità si continuerà a dover garantire l’ingresso scaglionato della clientela e saranno imposte severe norme igieniche: oltre alla pulizia obbligatoria, probabilmente tutti i negozi (e uffici) all’ingresso dovranno dotarsi di gel disinfettante per le mani.

Se già dal 18 aprile sarà possibile assistere alla riapertura di alcune aziende agricole e industrie, il 4 maggio termina la fase 1, quindi, salvo ulteriori misure governative, ci sarà un allentamento vero e proprio delle restrizioni. Probabilmente potranno riaprire negozi che vendono beni non di prima necessità, come negozi di arredamento o abbigliamento, garantendo l’ingresso scaglionato della clientela, che potrà tornare a circolare con maggiore libertà; si pensa che per la riapertura dei centri commerciali bisognerà aspettare. L’ingresso dei negozi sarà regolamentato anche considerando la grandezza dei locali: 40 metri quadri sarà la misura minima di riferimento a persona e, laddove possibile, verranno costruiti temporanei percorsi differenziati di entrata ed uscita.

Per maggio è prevista anche la riapertura di tribunali e uffici professionali, e per fine mese (dal 18 al 25 maggio) quella di attività di ristorazione con distanze da rispettare in modo rigoroso. In questo stesso periodo potrebbe essere valutata anche la riapertura di estetisti, parrucchieri e barbieri ma sempre con obbligo di mascherina e ingressi singoli.

In estate, tra giugno e luglio, dovrebbe iniziare la fase 3, quella di ripartenza vera e propria, che prevede la riapertura di alcuni centri sportivi (forse dall’8 giugno) ma solo per lezioni individuali o per gruppi di pochi allievi. Da luglio dovrebbero anche tornare ad essere consentiti mercatini solo alimentari e, da fine luglio, anche le fiere e le sagre.

Solo a settembre, qualora non si presentino complicanze, sarà possibile tornare a scuola con divisioni e lezioni online.

Coronavirus, possibile diversificazione su base regionale

Il Ministro Speranza, ospite su Radio Capital, ha dimostrato un’apertura sulla possibilità di strutturare ripartenze su base regionale, ma con linee guida nazionali: “Già oggi ci sono differenze tra le Regioni, abbiamo un ordinamento che dà spazio all’autonomia per le differenze che ci sono tra territori. La circolazione del virus è stata diversa”.

Intanto, le Regioni che vorranno far ripartire il settore automobilistico, edile e della moda il 27 aprile (anziché il 4 maggio) dovranno dimostrare di avere a disposizione ospedali Covid e luoghi dove effettuare quarantene per i positivi e, dal canto loro, negozi e aziende dovranno garantire il rispetto dei protocolli e delle norme anticontagio.

Coronavirus, quali saranno le prime attività a ripartire

Le prime attività a ripartire, già dagli inizi di maggio, saranno quelle legate al settore dell’abbigliamento e automobilistico; potranno riaprire probabilmente anche alcuni cantieri a basso rischio, le attività legate alle estrazioni minerarie e l’industria del tabacco.

Ovviamente, la ripartenza sarà condizionata dalla rigida osservazione di alcune norme di sicurezza, come il distanziamento interpersonale, l’obbligo di indossare la mascherina e la misurazione della temperatura corporea prima dell’inizio del turno lavorativo. I negozi e gli ambienti lavorativi, poi, dovranno essere disinfettati più volte al giorno e gli esercenti commerciali che lavorano a contatto con il pubblico dovranno indossare guanti e mascherine.

Coronavirus, quali saranno le ultime attività a ripartire

Le ultime attività a ripartire saranno quelle considerate ad alto rischio, che quindi implicano la necessità di stretti contatti interpersonali: parrucchierie e negozi di estetica, bar e ristoranti, ma anche palestre e tatuatori.

Una volta tornati al lavoro, probabilmente attività di questo tipo potranno erogare i loro servizi solo su appuntamento, garantendo una corretta gestione di clienti e spazi; i ristoranti, dal canto loro, dovranno trovare il modo di distanziare i tavoli e di mantenere tra camerieri e clienti la distanza di almeno 1 metro.

Il campionato di calcio si pensa possa riprendere (a porte chiuse) il 31 maggio, mentre per tornare allo stadio in discoteca sarà necessario aspettare molto tempo, c’è addirittura chi dice il prossimo anno; tempi dilazionati anche per cinema e teatri, che riapriranno le porte forse entro l’anno.

Coronavirus, sarà possibile utilizzare i mezzi pubblici?

Per quel che riguarda gli spostamenti, nei mezzi pubblici i passeggeri dovranno mantenere le distanze, probabilmente sedendosi a file alterne. Stesso discorso per il trasporto aereo: i passeggeri dovranno viaggiare distanti e probabilmente negli aeroporti saranno installati termoscanner per misurare la temperatura.

Coronavirus, quando ci sarà la ripartenza per i cittadini?

L’allentamento delle misure per i cittadini non arriverà prima del 4 maggio, subito dopo le festività di 25 aprile e 1 maggio, affinché in quei giorni di festa vengano evitati spostamenti e gite fuori porta.

Quando si tornerà ad uscire, bisognerà continuare ad osservare le giusta distanza di sicurezza e a indossare mascherine e guanti. Alcune indiscrezioni parlano anche di un piano di uscite scaglionato per età e gestito a fasce orarie: le limitazioni più stringenti saranno rivolte agli ultrasettantenni e ai minorenni, per i quali la possibilità di movimento resterà limitata.

Coronavirus, come verrà gestito il sistema sanitario

La fase 2 segnerà un cambio di gestione anche del sistema sanitario. Sembra che il Governo punti a dividere il Servizio sanitario nazionale in due, da un lato potenziando e stabilizzando le strutture dedicate alla cura del coronavirus e stanziando un maggior numero di risorse per le cure domiciliari dei positivi e, dall’altro, rafforzando su base regionale la rete ospedaliera e i posti in terapia intensiva, qualora ci fosse una seconda ondata di contagi nei prossimi mesi.

Esiste anche l’ipotesi che un archivio telematico sostituisca l’autocertificazione: il Governo ha parlato di un’app per tracciare i contatti e limitare i contagi, dove inserire i propri dati e informazioni relative alla condizione sanitaria; in sostanza, l’applicazione dovrebbe consentire di ricostruire i contatti di un paziente risultato positivo al coronavirus, forse basandosi sulla tecnologia bluetooth, mappandone i movimenti. 

Leggi anche: Coronavirus, a un mese dalla quarantena, ecco come sono cambiate le nostre vite

TAG: ,