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Post sisma, Piero Celani, in merito alla questione della sospensione della rimozione delle macerie, ha presentato un’interrogazione in Consiglio regionale, esponendo, poi, in una lettera aperta ai sindaci del cratere sismico la questione.

A detta di Celani, la mancata rimozione delle macerie dovrebbe essere imputata a mancati pagamenti del soggetto attuatore (Regione Marche) nei confronti di Cosmari, impresa concessionaria che ha svolto il servizio. Di contro, l’ingegnere Sbriscia e il geologo Piccinini hanno risposto che l’attuale stallo è dovuto interamente all’emergenza epidemiologica in atto.

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Celani, la lettera ai sindaci

Di seguito il testo della lettera inviata dal vicepresidente del Consiglio regionale ai sindaci del cratere.

Caro sindaco,

come promesso ti trasmetto la risposta della Regione Marche all’interrogazione che ti avevo annunciato circa la sospensione della raccolta delle macerie.

Purtroppo constato la totale assenza di risposte agli interrogativi posti, segno di trascuratezza amministrativa e di lontananza dai territori.

La lettera trasmessa dal concessionario “Cosmari” a tutti i Comuni è l’evidente prova che la sospensione attuale del servizio di raccolta delle macerie non è dovuta all’emergenza epidemiologica da Covid-19 ma bensì al mancato pagamento da parte del soggetto attuatore, e quindi della Regione Marche, dei debiti nei confronti dell’impresa concessionaria che ha svolto il servizio.

Il soggetto attuatore, sapeva già da Luglio scorso che le risorse economiche non erano sufficienti! E cosa hanno fatto fino ad ora? Scritto solo lettere…, e adesso non possono scaricare le responsabilità ad altri!

Non hanno nemmeno capito, che la ricostruzione passa anche attraverso il ripristino di tutte le infrastrutture distrutte!

Ma lo sanno coloro che hanno scritto la risposta che se non tolgono le macerie di Pescara del Tronto, non potrà mai sistemarsi il tratto della via Salaria posta a valle? E che l’Anas, ha già pronto il progetto e le risorse per farlo, lo sanno questo?

Alla vigilia del quarto anniversario dal tragico sisma ritengo vergognoso che ancora la fase di raccolta e smaltimento delle macerie non sia stata conclusa. E’ ingiustificabile qualsiasi ulteriore ritardo!

Seguirò l’evolversi della vicenda e continuerò a fare in modo che da Ancona si rendano conto, una volta per tutte, delle necessità urgenti che ogni singolo Comune del Cratere continua ad avere e delle mancate risposte che restano purtroppo tali.

La risposta all’interrogazione di Celani

Il tema dell’interrogazione presentata da Celani in Regione era l’“Interruzione del servizio gestione macerie sisma 2016 per inadempienza termini liquidazione corrispettivi”.

Il geologo David Piccinini e l’ingegnere Massimo Sbriscia, precisando che nelle Province di Ascoli, Fermo e Macerata “a oggi, prima che la situazione emergenziale collegata al Coronavirus comportasse la necessità di sospendere le attività di gestione delle macerie, sono state raccolte e gestite 775 mila tonnellate di macerie derivanti dal sisma 2016”, hanno fatto il punto della situazione: “Dalle ultime stime, come sostenuto nell’interrogazione, poco più di 100 mila restano da raccogliere nella Provincia di Ascoli. Di queste: 44 mila nel Comune di Arquata che sono quasi nella totalità relative alla frazione di Pescara del Tronto che come noto non verrà più ricostruita nello stesso sedime; 32 mila nel Comune di Acquasanta Terme dove sono state raccolte fino ad oggi 15.500 tonnellate, non risultano macerie a terra e non ci sono macerie da ritirare derivanti da demolizioni disposte dal Sindaco, pur tuttavia il Comune continua a sostenere di avere ancora queste quantità; 13 mila nel comune di Montegallo dove sono state già rimosse 20.500 tonnellate e via via che il Comune procede con le demolizioni si raccolgono le macerie prodotte. Nel fermano non è dato sapere il quantitativo neanche indicativo in quanto resterebbe unicamente il Comune di Amandola dove sono state raccolte circa 7 mila tonnellate, da tempo non produce più macerie ma continua a sostenere che ne ha ancora da rimuovere. Infine nella Provincia di Macerata restano circa 50 mila tonnellate prevalentemente nei comuni di Castesantangelo sul Nera, Sarnano e Camerino. Quindi sono state rimosse più dell’80% del totale e restano, Pescara del Tronto a parte, solo macerie derivanti da demolizioni disposte dai Sindaci per pubblica incolumità”.

In risposta a Celani, dunque, si è sottolineato che “la causa della sospensione della raccolta è esclusivamente connessa all’emergenza Covid-19. Infatti il giorno 20 marzo 2020 il Commissario straordinario Legnini ha emanato una direttiva per fornire indicazioni operative per le attività in corso a tutela degli operatori dai possibili contagi da Covid-19. Tale direttiva è stata formalizzata a Cosmari, da parte del Soggetto attuatore sisma della Regione Marche per chiedere se il gestore era in grado di procedere con il servizio alle condizioni operative imposte dal Commissario”. Di contro, “Cosmari ha risposto che non riusciva a procedere anche in relazione alle difficoltà rilevate per la graduale chiusura delle ditte subaffidatarie che operano nella raccolta nonché degli impianti a cui si conferiscono i materiali lavorati presso i siti di deposito temporaneo”.

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