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“Stiamo vivendo una fase epocale”, ha esordito il sindaco Marco Fioravanti nella diretta streaming del consiglio comunale Ascoli.

“Oggi più che mai la città ha bisogno di unità e senso di responsabilità. C’è volontà a mantenere un confronto costante e la massima condivisione per far rinascere la città per dare una risposta concreta a tutti i cittadini”. Al lavoro sui centri estivi e su soluzioni pensate ad hoc per i bambini. 

Una seduta ricca, con l’approvazione del piano triennale delle opere pubblici. 

Consiglio comunale Ascoli, ok al piano triennale delle opere pubbliche

“Un programma triennale dei lavori pubblici ambizioso, che intende dare un nuovo volto alla città”, ha spiegato il sindaco nella relazione iniziale. “L’aspetto prioritario sono le grandi opere, sollecitando lo sblocco delle procedure ordinarie per mettere in moto le risorse necessarie anche per sostenere l’economia locale. Siamo completamente fermi sul terremoto, l’unico modello di successo è il ponte Morandi, che conferma la nostra volontà di derogare le normali procedure”.

Nel piano sono presenti le opere inserite nell’ITI, il Ponte di Monticelli, il parco fluviale che offrirà nuove opportunità anche da un punto di vista turistico, il nuovo velodromo di Monticelli, il restyling del campo Squarcia e la sua rivitalizzazione, il restyling di via Trieste e la riqualificazione della Fortezza

Stiamo giocando una partita importante sulle scuole. Nel piano è presente l’adeguamento sismico e la ricostruzione. In mattinata la giunta ha deliberato l’uscita dal partenariato pubblico-privato del Comune, ma riteniamo questa via importante e utile. Nei prossimi dieci giorni sarà presentato un crono-programma per ciascun edificio scolastico. Faremo partire subito le gare per le scuole su cui c’è lo stato di vulnerabilità. Speriamo che si darà la possibilità di procedere con procedure semplificate per gare sotto i 5 milioni di euro, magari con un commissario speciale nella figura del sindaco”. 

Sono disponibili risorse per le strade urbane e quelle extraurbane, con un’attenzione particolare dedicata alle frazioni e per il rifacimento dei marciapiedi. Nel piano è presente anche la riqualificazione di porta Romana.

“Dobbiamo sbloccare fondi che abbiamo in cassa e che al momento non possiamo trasformare in nuovo slancio per le nostre opere”, ha detto il primo cittadino.

I pareri sul piano triennale dei lavori pubblici: debolezze e punti di forza

“L’ITI è stato approvato nel 2017 e ancora oggi abbiamo da spendere moltissimi milioni di euro“, ha aggiunto il consigliere Ameli. “Dovremmo chiederci i motivi di alcune tempistiche ad esempio nelle analisi di vulnerabilità sismica delle scuole. A quattro anni dal sisma, la giunta decide di sconfessare la precedente amministrazione e torna indietro senza atti utili sulla ricostruzione delle scuole. C’è bisogno di chiarezza e concretezza”. E sui lavori di corso Trieste: “devono essere rinviati al 2021 e usare quelle somme per sostenere il commercio del centro storico”. 

“Il piano ricalca quello della vecchia amministrazione”, ha detto il consigliere Francesco Viscione. “Sei o sette progetti sono in stato avanzato, tutti gli altri sono indicati solo con lo studio di fattibilità. La maggior parte delle voci, quindi, sono ancora in una fase di studio. E molte sono finanziabili tramite la vendita del patrimonio, altro punto debole”. 

La visione della città è fondamentale“, ha detto il consigliere Celani. “Da qui si progettano le strutture necessarie alla visione strategica, andando ad analizzare alcune opere fondamentali a carattere prevalentemente pubblico e, quindi, il piano delle opere pubbliche che dovrebbe essere concreto e realizzabile”.  “Il vulnus del piano sta nella carenza di una progettazione esecutiva, al di là dei 4 progetti esecutivi, infatti, la gran parte delle opere è ancora ferma allo studio di fattibilità. In Italia la media di realizzazione di un’opera dallo studio è di oltre 1.100 giorni. Approvo l’abbandono del project financing per le scuole, mi auguro solo che tutto vada avanti velocemente”. Celani chiude sul centro storico: “riportiamo tutti i servizi comunali in centro storico, così da poter dialogare con facilità e prossimità coi cittadini”. Nessun timore per via Trieste, “c’è tutto il tempo per aiutare le attività commerciali in difficoltà”.

“Circa il 40% delle opere contenute nel piano è destinato alle frazioni e di questo siamo davvero contenti”, ha detto il consigliere Emidio Premici. “Occorre uno screening attento sulla pubblica illuminazione, ci sono situazioni che vanno sanate e modificate per restituire dignità ad alcune zone della città”, ha detto il consigliere Alessio Pagliacci

Altri punti del consiglio comunale Ascoli, ok al piano di alienazioni immobiliari

Per il primo punto all’ordine del giorno del Consiglio comunale Ascoli, vale a dire la “verifica delle quantità e qualità di aree e fabbricati da destinarsi alla residenza, alle attività produttive e terziarie e determinazione dei relativi prezzi di cessione”, il sindaco Fioravanti ha chiarito che si tratta di “un atto formale presente annualmente, con cui si fa ricognizione delle aree disponibili per l’edilizia popolare e l’insediamento produttivo”. Al momento non ci sono aree disponibili.

Il secondo punto del Consiglio comunale di Ascoli è l’approvazione del piano di alienazioni e valorizzazioni immobiliari ai sensi dell’articolo 58 del decreto legge 25/06/2008 n. 112, convertito in legge 6 agosto 2008 n. 133 – triennio 2019/2021. 

“Ci sono alcuni immobili presenti nel piano da tanti anni, credo che occorra una valorizzazione urbanistica per renderli più appetibili”, ha detto il consigliere Piero Celani. “Alcuni immobili dovrebbero essere corredati da un progetto di valorizzazione. Credo che alcuni borghi dopo il sisma potrebbero rinascere, alcune strutture, allora, potrebbero essere destinate come punto di aggregazione per alcune di queste frazioni”. Sulla stessa linea anche il consigliere Alessandro Filiaggi, che ha proposto la cessione gratuita – magari a giovani coppie – di alcuni immobili fermi da anni e ormai abbandonati nelle frazioni.

“Spero che sia l’ultimo piano con le medesime opere che vediamo nel piano da anni”, ha aggiunto il consigliere Francesco Ameli. “Noto la mancanza di palazzo Guiderocchi e vorrei capire quali sono le strategie adottate dall’amministrazione in merito a questa struttura”.

“Il piano è il frutto di una strategia elaborata da parte dell’amministrazione per valorizzare al meglio questi immobili. La mancanza del Guiderocchi è dovuta alla volontà di trasformarlo in un polo turistico della città di Ascoli”, ha risposto l’assessore al Bilancio Dario Corradetti. “Cerchiamo quindi di attrarre dei capitali nazionali per trasformare l’immobile in una struttura alberghiera di lusso”.

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