Articolo
Testo articolo principale

Sanità nel Piceno, Guido Castelli e Monica Acciarri tornano a pronunciarsi sulla questione dell’ospedale unico del Piceno.

Da un lato, Castelli punta il dito contro la carenza di personale che mette a repentaglio la qualità dei servizi sanitari nel Piceno, mentre la Acciarri attacca duramente la gestione sanitaria e le idee che il Partito Democratico ha portato e sta portando avanti, prima e dopo l’emergenza sanitaria.

Leggi anche: Regione Marche, arrivano tre nuovi corsi di laurea triennali in discipline sanitarie. Uno avrà sede nell’Ospedale Mazzoni

Sanità nel Piceno, l’opinione di Guido Castelli

“L’area vasta 5 e i nostri ospedali di Ascoli e San Benedetto soffrono di una carenza di personale che sta mettendo a repentaglio la qualità e la quantità dei servizi sanitari nel Piceno. Da anni l’Asur da Ancona assegna alla nostra provincia dei budget di spesa per il personale assolutamente insufficienti. Anche quando vengono attivati nuovi servizi non vengono assicurate risorse umane aggiuntive e la coperta, già corta, si fa cortissima. Non è un caso che i pochi concorsi che vengono banditi cominciano ad essere disertati da potenziali aspiranti (medici o infermieri) che preferiscono altre aree vaste o addirittura altre regioni. E non è finita qui: pensate che nell’area vasta 5 anche la retribuzione dei medici, almeno per la parte variabile, è inferiore a quella dei colleghi di altri territori. A questo quadro così desolante si aggiungono le carenze più generali della regione nella gestione del personale prima e dopo la pandemia”, dichiara Castelli.

“Mancata corresponsione delle indennità aggiuntive Covid (peraltro irrisorie), incertezza sui rinnovi dei tempi determinati assunti in emergenza, lentezza delle procedure concorsuali, ritardi nelle stabilizzazioni del personale a tempo determinato in forza al SSR al 31.12.19 e molto altro. Gli operatori sono costretti a vivere alla giornata”, chiosa il candidato consigliere regionale.

Sanità nel Piceno, l’opinione di Monica Acciarri

Aspre anche le parole della Acciarri: “La sanità delle Marche dopo il Covid-19 è tutta da rifare, perché comunque gli schemi pre Covid sono tutti saltati. Posto che arriveranno anche molti finanziamenti per la gestione della sanità, ma tutto ciò che era prima vero non sarà più vero dopo. Per cui sta alla capacità della nuova Regione del presidente Francesco Acquaroli, dei nuovi amministratori, insieme al tavolo nazionale, modificare le regole del post Covid”.
 
“Ci meravigliamo, ma anzi non ci meravigliamo del fatto che questo Pd è molto in contraddizione con se stesso, anzi senza eufemismi: è in confusione. Il candidato presidente di Senigallia, non del Piceno, giustamente promette ai Piceni cose neppure pensabili: cioè la gestione dei tre ospedali quando non sono riusciti neanche a finanziarne bene due per le loro attività. E ora ce ne promettono tre. La vice presidente Casini, che ad un certo punto esordisce e viene sulle mie posizioni, da un ospedale unico a due ospedali, perché si è accorta con il Covid che servivano due ospedali viene smentita dal suo candidato presidente: ha voce in capitolo? Noi non ce ne accorgiamo solo con il Covid-19, ma ce ne accorgiamo molto prima che le due città sono importanti. Una è la città capoluogo e l’altra, San Benedetto del Tronto, è la città commerciale nonché turistica. Noi abbiamo bisogno di due punti di riferimento sanitari forti“.
 
L’attacco contro il Partito Democratico prosegue: “E possibilmente, se rientrerà nella programmazione regionale che sceglieremo insieme e che sarà equanime da nord a sud, semmai l’azienda ospedaliera che continua a permanere nel Pesarese. Non sappiamo di cosa parlano nel Pd. Probabilmente la confusione dell’essere nove punti in percentuale nei sondaggi sotto Francesco Acquaroli li fa sbarellare. Ma sappiamo che i nuovi amministratori non saranno loro quindi rassicuriamo il sistema sanitario e chi si occupa di costruzione degli ospedali e i nostri imprenditori che noi metteremo a norma, potenziandolo, l’ospedale di Ascoli e costruiremo un nuovo ospedale di San Benedetto, logisticamente all’uscita dell’autostrada. Facendo queste due operazioni, perché siamo persone oculate, spenderemo meno di quanto loro non avrebbero speso sull’ospedale unico. E parlando di tecnologie e innovazione deve essere chiaro che puntiamo anche sull’innovazione e sulle nuove tecnologie, ma occorre dire che le nuove tecnologie non dipendono dal contenitore. Il contenuto di un ospedale non è il contenitore. Abbiamo Ascoli come contenitore e l’ospedale Mazzoni è uno dei migliori ospedali delle Marche. Con 50 milioni al massimo sarà perfettamente a norma. L’ospedale di San Benedetto invece va ricostruito in zona diciamo più consona rispetto a quella dell’attuale sede, perché non ha una logistica stradale favorevole dal punto di vista della viabilità quindi nelle risposte alle emergenze o al flusso di pazienti e cittadini, per cui poi riempiremo di contenuti tecnologici il nuovo ospedale. Però dobbiamo sempre dividere il contenitore dal contenuto. Io faccio sempre l’esempio di Pesaro che è il contenitore più obsoleto delle Marche ma possiede le strutture tecnologiche al suo interno che sono le migliori delle Marche o al pari del Torrette. Perché? Perché sono due aziende ospedaliere. Per quanto riguarda l’ospedale Madonna del Soccorso, decideremo insieme ai cittadini di San Benedetto quale vocazione dargli perché noi non vogliamo decidere da soli perché i cittadini di San Benedetto meglio di noi sapranno come valorizzare quella zona”.

La risposta del Partito Democratico

“Se le elezioni regionali non fossero una cosa estremamente seria, si potrebbe affermare di essere di fronte alla barzelletta del secolo. Come commentare altrimenti le dichiarazioni della esponente della Lega Acciarri, che accusa il Partito Democratico di vivere in uno stato confusionale? Già iscritta al Pci – poi Pds, Ds, Pd, candidata alle elezioni regionali due volte (nel ’95 con i DS e nel 2015 con il Pd) e entrambe le volte sonoramente bocciata dall’elettorato, poi passata l’anno scorso alla destra ascolana e candidata alle elezioni comunali con una lista a sostegno di Fratelli d’Italia e oggi candidata alle elezioni regionali con la Lega di Salvini. Come può una persona con questo curriculum politico accusare altri di stato confusionale?”, scrive Riccardo Fabiani, segretario cittadino dei Giovani Democratici.

“Per non parlare poi delle manifeste incapacità e inadeguatezza amministrative: non sta a noi rammentare, perché tutti lo ricordano, quello che ha fatto – o sarebbe meglio dire non ha fatto – negli anni in cui da capo-segreteria dell’assessore regionale alla sanità tentava, insieme con Castelli, di fare a pezzi la sanità nel Piceno. Tornando al presente, registriamo con un po’ di preoccupazione la farneticante proposta di un nuovo ospedale a San Benedetto: preoccupati, ma non sorpresi del modo in cui la Acciarri si infischia di Ascoli e degli ascolani. Fa un po’ sorridere, poi, la collocazione suggerita di questo nuovo ospedale sanbenedettese: logisticamente all’uscita dell’autostrada ci viene detto, come se ad avere bisogno delle cure non fosse chi vive nel Piceno ma chi si trova casualmente a transitare sulla A14. Torniamo alle cose serie, come una campagna elettorale al servizio dei cittadini piceni dovrebbe essere, e ribadiamo con chiarezza, contro le ipotesi fantasiose e le ricostruzioni favolistiche: è la legge a prevedere, per una provincia di 200 mila abitanti come quella di Ascoli, un ospedale di primo livello. Ma forse, in questo singolo, personale caso, chiediamo uno sforzo di comprensione legislativa troppo elevato”, concludono i Dem.

TAG: , , , , , , , ,