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CNA Ascoli Piceno: la sezione picena della Confederazione Nazionale dell’Artigianato ha condotto un’indagine a tappeto sulle piccole e micro imprese del territorio. I dati, aggiornati a giugno 2020, segnano una strada ancora tutta da percorrere ed è stato rilevato uno scarso ricambio generazionale

CNA Ascoli Piceno: scarso ricambio generazionale, nelle piccole attività artigiane del territorio

Secondo la ricerca della CNA di Ascoli, nel Piceno il 95,2% delle attività artigiane e commerciali conta meno di 5 dipendenti. Dal 2010 al 2020, per ogni cento artigiani o commercianti (titolari di impresa o dipendenti) che hanno lasciato l’attività lavorativa per andare in pensione, solo 37 sono stati rimpiazzati da nuove forze lavoro. Ovvero, a oggi, nel Piceno, subentra un giovane ogni 2,7 “vecchi” che lasciano.

Inoltre, come rileva l’analisi della CNA di Ascoli e del Centro studi della CNA regionale delle Marche, nel 2019, quindi prima della crisi a causa del Covid-19, soltanto il 41,1% delle imprese nate cinque anni prima, risultava ancora in attività. Si tratta di un valore basso, che si è ridotto in modo rilevante nell’ultimo decennio. Nel 2008, infatti, il “tasso di sopravvivenza” delle imprese a cinque anni si attestava al 52,2%.

“Dare un indirizzo concreto a chi vuole avviare un’attività, o proseguirne una già attiva con il ricambio generazionale, – ha spiegato Francesco Balloni, Direttore della CNA Picena – è un impegno duro e gravoso. Per tutto il sistema. Questo percorso virtuoso di indirizzo, infatti, determinerà il futuro dell’impresa e, di conseguenza, dell’occupazione e del Pil del territorio”.

L’analisi della CNA rileva, altresì, che la fase più critica per le nuove imprese è nel primo anno di vita. Poco più del 50% risulta attiva dopo dodici mesi, un “tasso di sopravvivenza” molto basso e in drastico peggioramento. Nel 2008, invece, il “tasso di sopravvivenza” delle imprese a un anno era superiore al 65%.

“Questo complesso di dati – ha affermato Luigi Passaretti, Presidente della CNA di Ascoli Piceno – fa capire che servirà molta formazione, per proseguire nel raggiungimento di obiettivi sempre più complessi, che permettano di stare al passo con i mutamenti di produzione e di mercato sempre più repentini. La disoccupazione, frutto soprattutto delle delocalizzazioni industriali nel Piceno, ha creato molte società o neo-imprese. Pertanto, resta e vale la logica, che solo a fronte di un progetto e di una visione chiara, ci sono le condizioni per poter avviare un’azienda e fare investimenti”.

Infine, nel Piceno, a giugno 2020, il 62,5% dei titolari d’impresa sono considerati “imprenditori maturi”, ovvero con un’età superiore a 50 anni. Di questi, ben il 23,3% sono over 65 anni, quindi alle soglie della pensione. Al contrario, solo l’8,5% degli imprenditori ha meno di 34 anni.

L’apprendistato – ha concluso il Presidente della CNA Picena, Passaretti – deve finalmente essere a misura delle nostre piccole e micro imprese. Formazione e possibilità, per un giovane, di imparare un mestiere che gli dia lavoro, sia come dipendente che come imprenditore. Lavoro da svolgere in un’impresa artigiana o commerciale del territorio che, per sua natura, non delocalizzerà mai, a differenza di altre filiere produttive più grandi”.

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