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Acquaroli, il nuovo governatore della Regione Marche, ha parlato su Sky tg24 della ricostruzione post sisma dell’entroterra marchigiano come di una priorità, in un contesto in cui la ripresa, materiale ed economica, stenta a partire, facendo sì che le aree interne  si spopolino sempre di più. 

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Acquaroli: la ripartenza dei cantieri è anche un’opportunità economica

Il problema, per Acquaroli, consiste nella macchinosità dell’apparato burocratico, che invalida la ricostruzione sia privata sia pubblica: “abbiamo una burocrazia che con oltre 100 ordinanze sta condizionando in maniera anche abbastanza forte la possibilità delle abitazioni di progettare e ripartire con la ricostruzione privata, abbiamo una discriminante importante nella ricostruzione pubblica: col ponte di Genova si è utilizzato un modello che ha ricostruito in pochissimo tempo, in questo caso il commissario della ricostruzione non ha avuto poteri straordinari e la ricostruzione pubblica procede molto a rilento”.

L’appello del neoeletto governatore si rivolge, dunque, al Governo centrale e al Presidente del Consiglio Conte: “Ad esempio la certezza rispetto al contributo per la ricostruzione che non c’è: a rimetterci sono sempre i cittadini. Dobbiamo consentire ai cantieri di ripartire, anche perché in questa crisi economica così importante la ripartenza del cantiere del sisma può essere un’opportunità per tutto il centro Italia, per le regioni colpite e non solo. Credo che tutte queste motivazioni siano importanti, ma soprattutto c’è la dignità di chi sta nel dimenticatoio, non è giusto e va ripristinata quanto prima la capacità delle Istituzioni di dare risposte”.

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