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Ristoranti, pizzerie, pub, bistrot, tavole calde e ogni genere di attività di ristorazione continua a fare  i conti con le conseguenze della pandemia. Ai danni del lungo lockdown e della riduzione dei consumi, si aggiungo norme sempre più stringenti da rispettare per garantire la sicurezza di pubblico e personale.

Riduzione del numero dei coperti, distanziamento dei tavoli, attente procedure di sanificazione, ma anche la necessità di escogitare soluzioni pratiche, economiche e sostenibili per garantire igiene e sicurezza di tovaglie, tovaglioli, bicchieri, stoviglie e, in generale, di tutti i materiali potenzialmente veicoli di patogeni.

Quali sono le soluzioni più efficienti e, al tempo stesso, accessibili ed economiche per garantire sempre ambienti sicuri e accoglienti per gli avventori? Una risposta arriva dai nuovi materiali ecosostenibili, sempre più diffusi nel settore delle forniture per ristoranti, perfetti per la realizzazione di suppellettili usa e getta a ridotto impatto ambientale.

Pro e contro delle forniture per attività di ristorazione tradizionali

A dispetto di quel che si potrebbe pensare, tovaglie, tovaglioli e coprimacchia in cotone, così come stoviglie realizzate in materiali tradizionali, non pongono rischi particolari per la salute nemmeno in tempi di Coronavirus, a patto di osservare scrupolose routine di pulizia e sanificazione di tutte le attrezzature utilizzate all’interno del locale.

Oltre alla ricercatezza estetica e alla cura comunicata dalle tovaglie in tessuto naturale, la scelta di questi materiali garantisce un impatto ambientale ridotto, riducendo il ricorso a strumenti e vettovaglie monouso.

Di contro, sul fronte dei costi e delle criticità logistiche, il ricorso a tovaglie, bicchieri, stoviglie e posate tradizionali impone una routine di pulizia e sanificazione approfondita e costante, che nel tempo rischia di rivelarsi un capitolo di spesa sempre più oneroso.

I vantaggi offerti dalle forniture per ristoranti in materiali ecobio

La scelta di suppellettili monouso, ovvero progettati appositamente per un singolo utilizzo seguito dall’immediato smaltimento, offrono il vantaggio di abbattere il pericolo di contaminazione e diffusione del contagio attraverso tovaglie, tovagliette, piatti, bicchieri e posate. D’altro canto, il rischio è ovviamente quello di produrre, ogni giorno, ingenti quantità di rifiuti, con tutte le conseguenze che ne derivano sul fronte dell’impatto ambientale.

Grazie all’introduzione di nuovi materiali, sempre più performanti e sostenibili, oggi è tuttavia possibile mediare tra l’esigenza di prodotti usa-e-getta e quella di tutela dell’ambiente.

Un caso esemplare è rappresentato da tovaglie, runner e coprimacchia ecologiche. Realizzate al 100% in cellulosa, queste coperture per tavoli e banconi possono essere smaltite senza produrre alcuno scarto inquinante o, addirittura, avviate al riciclo. Non solo: materiali innovativi quali l’Airspun, un particolare tessuto non tessuto in fibra di polietilene, permettono di riprodurre le sensazioni tattili e visive di quelli naturali, con il vantaggio di essere al 100% riciclabili.

Piatti, bicchieri, posate e contenitori per alimenti monouso, specie nel caso di attività di ristorazione quali fast food o street food, sono un must, ma, come visto, possono rappresentare anche un accorgimento utile per contrastare la diffusione di patogeni. In questo caso, la soluzione più ecosostenibile è rappresentata dalle stoviglie usa-e-getta in polpa di cellulosa. Questo materiale, ricavato in genere dalla canna da zucchero, opportunamente trattato rende possibile la produzione di contenitori impiegabili anche in presenza di alte e basse temperature (ad esempio, all’interno di forni tradizionali o a microonde oppure di frigoriferi e freezer). Ciononostante, al termine dell’utilizzo, piatti, bicchieri e posate possono essere smaltiti insieme agli altri scarti organici oppure alla carta. Il vantaggio, rispetto alla tradizionale plastica adatta al contatto con gli alimenti, appare evidente.

Le attenzioni non si limitano alla scelta di soluzioni igieniche ed ecologiche per i tavoli, ma riguardano anche gli altri ambienti del locale, in primis i servizi igienici. All’interno dei bagni, è fondamentale predisporre tutto il necessario per l’igiene delle mani, dunque detergenti e igienizzanti, ma anche asciugamani monouso in carta. Anche in questo caso, è possibile optare per soluzioni a basso impatto ecologico, preferendo asciugamani realizzati in pura cellulosa. D’altro canto, va sottolineato che recenti studi avrebbero dimostrato la pericolosità degli asciugatori ad aria calda per le mani, tacciati di essere un importante veicolo di diffusione di batteri e virus.

Un discorso simile si applica a un altro materiale, più umile ma non meno importante, ovvero la carta igienica. Molti fornitori dispongono ormai di prodotti appositamente studiati per dissolversi in modo completo e senza il rilascio di sostanze inquinanti, dopo pochi minuti di contatto con l’acqua. Un accorgimento ecologico e anche utile per la salvaguardia dell’impianto fognario dello stabile.

La lunga lista non finisce qui; non bisogna infatti dimenticare le buste, meglio se biodegradabili, realizzate con un materiale plastico ecologico e biocompostabile che riduce di molto l’impatto ambientale rispetto alle comuni buste utilizzate in supermercati, farmacie e attività per la vendita al dettaglio, incluso l’asporto del settore food and wine. Le buste biodegradabili sono acquistabili online all’ingrosso. L’unica accortezza che bisogna avere è quella di accertarsi della conformità delle buste biodegradabili alle norme nazionali ed europee che regolamentano la vendita, la distribuzione, l’uso e lo smaltimento di questi materiali.

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