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Secondo la Cna Marche,  i professionisti non iscritti a nessun ordine o albo sono 9 mila, pari all’1,5 per cento degli occupati e contribuiscono al Pil regionale con 130 milioni di redditi annui complessivi. Nel 2020 metà di loro si è fermato a causa di un calo del  fatturato del 41,3%.

Cna Marche, 9 mila i professionisti dimenticati dai ristori 

Chinesiologi, cuochi, artiterapeuti, wedding planer, tributaristi, massaggiatori, guide turistiche, periti assicurativi, fotografi, osteopati.  Sono soltanto alcune delle 39 tipologie di professionisti senza professioni. Non sono iscritti ad alcun albo professionale e sono i dimenticati dai ristori.

Nella Regione  Marche, secondo una indagine dell’Osservatorio Professioni Cna, i professionisti non iscritti ad albi od ordini sono 9 mila, pari all’1,5 per cento degli occupati e contribuiscono al Pil regionale con 130 milioni di redditi annui complessivi.

“Quest’anno, 1  professionista su 2, tra quelli non iscritti a un ordine, è stato costretto a fermarsi durante la crisi pandemica. E tra quanti di loro sono stati nelle condizioni di continuare a lavorare, solo uno su sei lo ha potuto fare senza apportare sostanziali modifiche alla sua organizzazione” ha affermato il Presidente della Cna, Gino Sabatini.

Una situazione drammatica, specialmente tra i professionisti non ordinisti che prestano servizi alla persona (dal fotografo al massaggiatore, dal chinesiologo all’osteopata). Complessivamente il calo del fatturato nel 2020 è stato del 41,3 %.  Per loro non sono arrivati neanche i ristori.

Secondo l’indagine della Cna, il 56,4 % di professionisti non iscritti agli ordini, indica come maggior problema, proprio la perdita di fatturato, seguito dalla perdita della clientela per il 35,3%.  Per il 47 %, altri scogli da affrontare sono rappresentati dai costi fissi; affitti, bollette, tributi e contributi. Si tratta di spese ricorrenti acuite dall’inattività forzata e ne mettono a rischio la sopravvivenza.

L’appello della Cna Marche

Secondo l’Osservatorio Cna Professioni, ha in media 46 anni. Possiede un altro livello di istruzione; Il 48 % è laureato e il 49 % diplomato. E’ attento alla formazione professionale. 8  su 10  hanno conseguito titoli specifici per migliorare la competenza professionale, anche se non erano obbligatori.

Oltre la metà si avvale dell’apporto di collaboratori. “Chiediamo attenzione, per queste categorie di lavoratori, spesso dimenticati dai provvedimenti emanati per andare incontro alle difficoltà delle categorie economiche. Esclusi da provvedimenti in grado di garantire sostegni di ampio respiro, per non soccombere di fronte alle conseguenze economiche provocate dal Covid. Le politiche per la ripartenza devono rappresentare una occasione irripetibile per investire nel futuro dei professionisti non ordinisti ed aiutarli a non cessare l’attività” ha dichiarato il Segretario della Cna Marche, Otello Gregorini.

In particolare la Cna Marche chiede la tempestiva attuazione dell’ISCRO (ammortizzatore sociale, per i lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata dell’Inps), l’aumento delle risorse per l’esonero parziale dal pagamento dei contributi previdenziali, la determinazione dell’equo compenso anche per i lavoratori autonomi, l’aumento della detassazione delle spese per la formazione professionale.

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