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Regione Marche: un team di ricercatori italiani e croati ed altre istituzioni, insieme a quelle regionali, sono impegnate nello sviluppo di un innovativo drone sottomarino in grado di monitorare lo stato di salute dei fondali dell’Adriatico raggiungendo oltre 200 metri di profondità.

Un’attività sviluppata nell’ambito del progetto Sushidrop che rappresenta, tra l’altro, un importante strumento innovativo di monitoraggio degli ecosistemi del Mar Adriatico e di applicazione di nuove tecnologie al mondo della pesca in sinergia tra professionisti, ricercatori ed enti pubblici.

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Regione Marche, il progetto Sushidrop

“La Blue Economy costituisce una fondamentale leva di crescita per l’economia regionale ed il trasferimento tecnologico è essenziale per contribuire ad aumentare il livello di innovazione e sostenibilità di questo settore”, ha sottolineato il vicepresidente della giunta regionale e assessore allo Sviluppo economico e Pesca marittima Mirco Carloni.

L’obiettivo principale del drone chiamato Blucy è quello di acquisire, attraverso metodi di campionamento non invasivi, un’ampia mole di dati e di monitorare gli habitat marini grazie alla presenza dei diversi sensori che permettono la caratterizzazione dell’ambiente marino dal punto di vista geofisico e biologico. Realizzato nell’ambito del progetto Sushidrop finanziato dal Programma Interreg Italia Croazia, il drone sta affrontando la sua seconda missione nelle Marche – a largo di Pedaso – proprio in questi giorni.

Sushidrop, dove si svolge

La Regione Marche, P.F. Economia Ittica nell’ambito del Progetto coordina le attività di divulgazione e di informazione. I test effettuati serviranno per confermare le capacità e le prestazioni del drone sottomarino che è dotato di fotocamere e di un sonar con tecnologia multibeam (ideale per la misura delle profondità marine e della loro rappresentazione cartografica) e navigherà in maniera autonoma. La missione si svolge nella zona denominata Scogli di Pedaso, un’area, che si trova a circa 30 miglia al largo di Pedaso, di grande interesse in quanto si tratta di fondali poco battuti, poiché è presente una scogliera sottomarina (80 metri di profondità) che non permette l’applicazione di tecniche di pesca tradizionali. Infatti, quest’area è caratterizzata dalla presenza di numerosi scogli e formazioni rocciose, nonché anfratti sabbiosi che rappresentano un habitat ideale per merluzzi e molti altri organismi bentonici. Tutti i dati raccolti saranno inoltre condivisi in una piattaforma open con l’obiettivo di migliorare la conoscenza dei fondali e degli gli indici di abbondanza della popolazione delle diverse specie ittiche. 

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