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“Sottolineo con gioia e grande soddisfazione che tutte le proprietà immobiliari importanti della Provincia di Macerata sono state mantenute”. Con queste parole il presidente Antonio Pettinari ha aperto la conferenza stampa di oggi. 

Poi ha riassuto tutta la vicenda. Partendo dalla tanto contestata Riforma Delrio.

“A seguito della pessima riforma Delrio – ha detto – sono state trasferite dalle province alla regioni le funzioni definite non più fondamentali. Con successivo decreto si è disposto che, oltre al personale, fossero trasferiti anche i beni mobili e immobili. A quel punto si è aperta una disputa che aveva due obiettivi: mantenere i posti lavoro ed evitare che il patrimonio immobiliare venissero spezzettato. Sarebbe stato inaccettabile. Il primo obiettivo è stato centrato: nessuno dei 430 dipendenti della dotazione organica della Provincia ha perso il lavoro. Sul secondo punto abbiamo lavorato per anni».

Nel marzo 2016 la Regione Marche comunicò quali erano i beni da trasferire, ma la Provincia non accettò la proposta, rispondendo dopo 13 giorni. La Regione proseguì ugualmente il percorso, entrando nel merito della suddivisione e delle compensazioni. La Provincia presentò ricorso al TAR contro la delibera regionale per ottenere una diversa suddivisione e destinazione dei beni provinciali.

2020: la Provincia di Macerata dialoga con una diversa Amministrazione regionale

“Un’operazione fatta con grande attenzione con la nuova giunta regionale – spiega Pettinari – grazie all’architetto Nardo Goffi e all’interlocuzione dell’assessore Guido Castelli. Quando nel mese di ottobre firmammo l’accordo, la Provincia ritirò il ricorso. In pratica Palazzo degli Studi, in piazza Cesare Battisti, Palazzo Mattei in Corso della Repubblica, il Palazzo presidenziale di Corso della Repubblica, il primo piano del palazzo di via Armaroli, l’edificio via Velluti e la sede CIOF di Tolentino (escluso il seminterrato) rimangono di proprietà dell’Amministrazione provinciale.

Un successo. Perché significa mantenere ciò che i nostri antenati hanno costruito nel tempo con sacrificio e impegno. Questi sono fabbricati della nostra comunità. Sulla base di questo accordo, la Regione ha liberato il primo piano del palazzo di via Armaroli dove andranno entro l’anno gli uffici del settore Ambiente. Il fabbricato di Piediripa, invece, viene affittato alla Regione che, per le dovute compensazioni, non verserà l’affitto per i primi 3 anni in quanto creditore nei confronti della Provincia. Con il trasferimento del settore Ambiente mantengo un’altra promessa: tutti gli uffici dell’Amministrazione sono nel centro storico. Credo fermamente che le massime Istituzioni, se possibile, debbano essere situate nel cuore della città”.

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