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Daniele Fabiani, presidente di FIPE Confcommercio della provincia di Ascoli Piceno, lancia un accorato appello a Parlamentari e amministratori locali. L’abnorme aumento delle bollette di luce, gas e acqua, infatti, sta mettendo in crisi centinaia di imprese del sistema turistico provinciale. E i livelli occupazionali ad esse collegati.

Il comunicato di FIPE Confcommercio Ascoli Piceno

“Si sentiva nell’aria – si legge nella nota – la “mazzata” energetica a carico delle imprese con una previsione del 76% medio di aumenti. Ma l’arrivo delle bollette reali ha gettato nello sconforto le imprese del sistema turistico nella provincia di
Ascoli Piceno. Così come in altre zone del territorio nazionale, in realtà.

Strutture ricettive, ristoranti e bar in senso lato, dovranno pagare per costi elettrici aumentati del 100%, fino al 300% in alcuni casi, a fronte di incassi estremamente ridotti per la inferiore mobilità dei consumatori.

Anche i costi idrici sono in parte aumentati e si attendono le bollette del gas.

In questo modo le centinaia di imprese del sistema turistico provinciale, una delle leve strategiche di crescita economica del territorio, si troveranno a breve di fronte alla scelta drammatica di chiudere o di proseguire l’attività contraendo al massimo i costi. A discapito in entrambi i casi dei livelli occupazionali complessivi, considerando insieme titolari e lavoratori.

Preoccupati dallo scenario futuro, fortemente negativo, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi FIPE Confcommercio del Piceno lancia un appello ai parlamentari e alle amministrazioni locali affinché rappresentino nelle rispettive sedi di competenza i problemi reali del mondo imprenditoriale.

E adottino soluzioni adeguate a ridurne i costi; non sono le poche migliaia di euro dei cosiddetti ristori che ne permetteranno la sopravvivenza.

Il presidente provinciale

FIPE Confcommercio

Daniele Fabiani”

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