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La Candelora è una ricorrenza cristiana che viene celebrata ogni anno il 2 di febbraio, conosciuta anche come Festa della Purificazione, poiché ricorda la purificazione di Maria e la presentazione di Gesù al tempio. Purificazione perché, secondo l’usanza ebraica, le donne dopo la nascita di un figlio maschio rimanevano impure per 40 giorni e dovevano recarsi al tempio per mondarsi.

Tuttavia, nella memoria popolare, la ricorrenza ha preso il nome di Candelora perché durante questa giornata si distribuiscono ai fedeli le candele benedette, simbolo di Cristo come luce del mondo. 

Candelora: un giorno di passaggio

Il giorno della Candelora è fisso, cade sempre il 2 febbraio.

Si tratta di un momento di passaggio, a metà tra le tenebre del solstizio d’inverno e la rinascita dell’equinozio di primavera. Periodo in cui gli antichi popoli italici ed europei compivano riti propiziatori per garantire la fertilità dei campi e quindi la futura sussistenza.

Un momento fluido, insomma, a metà tra il buio e il caos – che culmina poco dopo nelle feste carnevalesche – ma che si affaccia verso la luce, il nuovo, la rinascita.

La cerimonia delle candele

Storicamente, il 2 febbraio si accendono le candele benedette che simboleggiano la luce di Cristo.

La cerimonia delle candele ha però origini antiche. Potrebbe forse derivare da una ricorrenza romana legata alla venerazione della luce che prevedeva l’accensione delle torce in onore di Giunone.

Il legame della Candelora ad una matrice pagana ed agreste è comprovato dal fatto che, nella tradizione orale, si sono trasmessi proverbi che connettono questo giorno all’andamento dell’inverno. Il più celebre recita “Candelora, dell’inverno semo fora, ma se piove e tira vento dell’inverno semo dentro“. Ovvero, se il 2 febbraio il tempo è brutto, la cattiva e fredda stagione durerà un altro mese. Questa versione è diffusa nel Centro Italia, anche se in altre regioni lo si trova rovesciato: se piove, presto arriverà il tempo bello, mentre se il 2 febbraio è una giornata assolata, la primavera tarderà ad arrivare.

Le origini pagane della Candelora

Le origini della Candelora sembrano essere legate ai Lupercali o Lupercalia romani. Sono feste in onore del Dio Fauno nella sua accezione di Luperco, ovvero protettore del bestiame. I rituali venivano celebrati in una grotta sul colle romano del Palatino dove, secondo la leggenda, sarebbero cresciuti Romolo e Remo allattati da una lupa. La festività si svolgeva a febbraio, periodo in cui i lupi affamati si avvicinavano agli ovili e minacciavano le greggi.

Le tradizioni popolari che ancora resistono – specie nelle aree rurali – e che celebrano il periodo che va dall’Epifania al Carnevale sono simili in tutta Europa. Pullulano di cortei, magari notturni, giochi, riti dove il fuoco è protagonista. Forse è l’inconscio collettivo che spinge l’uomo ad immedesimarsi nel ciclo cosmico e nel sole che si prepara alla rinascita. O, per dirla in termini cristiani, alla resurrezione pasquale.

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