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Carenza di materiali e prezzi esorbitanti: una combinazione che rischia di fermare i cantieri edili nelle Marche. L’allarme lo lanciano Anaepa Confartigianato e Cna Costruzioni Marche, perchè anche la ricostruzione è a rischio. Così come la possibilità di portare a termine i lavori avviati con il superbonus.

Prezzi incontrollabili e mancanza di materiali: edilizia allo stop

Le cose stavano andando bene. Nonostante le imprese edili marchigiane attive alla fine di febbraio fossero 19.346 (meno 342 rispetto al 2020), gli occupati erano in crescita. Secondo l’Istat da 29.856 a 31.232 (+1.376). Nel 2021 erano in aumento anche la produzione (+32,6%) e gli investimenti (+22,4%). Ora, però, la crescita rischia di fermarsi. Mancano i materiali per l’edilizia. Oppure si trovano a prezzi proibitivi. I cantieri si fermano.

Le imprese chiedono una proroga o una sospensione dei lavori altrimenti il settore delle costruzioni rischia il collasso, poichè si lavora in perdita.

“Già nel 2021 – hanno spiegato i presidenti di Anaepa Confartigianato Enrico Mancini e Cna Costruzioni Marco Rossi c’erano stati aumenti tra il 30 e il 50% dei materiali da costruzione. Nei primi tre mesi di quest’anno c’è stato un ulteriore rincaro medio del 40%. Senza contare le difficoltà nel reperire materiali come ferro e acciaio. In un anno l’acciaio per cemento armato è aumentato del 76%, il legno lamellare del 73%. I tubi in pvc sono aumentati del 51% solo negli ultimi tre mesi. Senza un immediato adeguamento del prezzario regionale per tutte le stazioni appaltanti si bloccheranno i cantieri e le imprese chiuderanno”.

L’aumento dei prezzi dei materiali e i costi energetici fuori controllo per la guerra in Ucraina rischiano di ripercuotersi pesantemente su quello che doveva essere il traino della ripresa economica marchigiana: il superbonus 110%. Un effetto valanga che sta bloccando anche i cantieri della ricostruzione.

Prezzari da aggiornare e contratti da rivedere: per i cantieri del superbonus si sta profilando una trappola perfetta.

Chi ha già concluso i contratti si trova di fronte a seri problemi di approvvigionamento e di mantenimento dei margini. Ma anche chi deve avviare i lavori è in seria difficoltà perché potrà prevedere prezzi più alti, ma dovrà comunque fare i conti con i prezzari regionali o con quello del Genio Civile.

“I prezzari – hanno affermato Mancini e Rossi – non stanno tenendo il passo con gli aumenti dei materiali. Così metteno fuori gioco imprese e committenti che rischiano di non poter godere del superbonus su una parte dei lavori effettuati. Perché i costi spesso eccedono i massimali previsti. Senza considerare la difficoltà di reperimento dei materiali: alcuni vengono consegnati dopo sei mesi, come gli isolanti. E c’è grande tensione anche sui ponteggi e su altre materie prime come ferro e acciaio”.

Nelle Marche, al 1° marzo, erano stati presentati e asseverati 2.728 progetti per il superbonus 110%, per complessivi 523,3 milioni di euro ammessi a detrazione. I lavori riguardano 1.158 edifici unifamiliari, 915 edifici funzionalmente indipendenti e 655 condomini. Un volano fondamentale per l’edilizia e per tutta l’economia marchigiana, che non si può bloccare.

Come non si può fermare la ricostruzione post terremoto: sono cinque anni che i cittadini aspettano di rientrare nelle loro abitazioni.

“Il commissario per la ricostruzione Giovanni Legnini – hanno concluso Ndricim Popa presidente Cna Costruzioni Macerata e Giuliano Fratoni vicepresidente Anaepa Confartigianato – si è impegnato a rivedere al rialzo il prezzario dei lavori entro fine mese. Ci auguriamo che sia così, perché le risorse ci sono (6 miliardi per la ricostruzione privata e 4 per le opere pubbliche). Solo nelle Marche ci sono 12.174 domande presentate per 4,3 miliardi di euro. Con 7.486 cantieri aperti, di cui 4.010 hanno terminato i lavori e 3.476 li hanno in corso d’opera. Sono quelli che, senza un adeguamento del prezzario, rischiano di fermarsi”.

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