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Il Coordinamento “Fermiamo il consumo di suolo, rigeneriamo la città” interviene sulla vicenda “Areamare” che vede protagonisti l’Amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto da un lato e l’impresa di costruzione dall’altro. Riportiamo la nota in versione integrale.

San Benedetto del Tronto: il comunicato del Coordinamento “Fermiamo il consumo di suolo”

“Il contenzioso tra il costruttore di Areamare e la nostra Amministrazione, la quale per fortuna non risponde all’ennesima provocazione, ha ormai assunto i toni di una telenovela.

Il costruttore oggi chiede un’assemblea pubblica per spiegare le ragioni di edificare ben 34.000 metri cubi, più i parcheggi e quant’altro, in una delle poche zone rimaste libere del nostro Comune.
Non staremo a ribadire l’assoluta inutilità delle palazzine previste, che vanno in una direzione sola: quello della speculazione edilizia a dispetto del suolo e del ruolo che questo ha per il bene e la salute pubblica. I dati statistici sul consumo di suolo di San Benedetto e la sovrabbondanza di vani abitativi sono risaputi.

La novità invece è che oggi un privato pretenda un’assemblea pubblica del Consiglio.

Chiediamo di riflettere bene su questo punto: non è un consorzio di associazioni, di cittadini, o i comitati di quartiere, a chiedere una democratica assemblea. No, è un’impresa privata.

Questa vicenda rende bene l’idea di quanto le imprese edili abbiano storicamente pesato nella pianificazione urbanistica della città, sostituendo la speculazione edilizia al Piano Regolatore. Hanno sempre deciso cosa e come costruire, e vogliono continuare a farlo sulla pelle dei cittadini. Lo considerano un Diritto.

Quindi non possiamo che appoggiare la “non risposta”, per ora, dell’Amministrazione, la quale ha ribadito di non voler dare corso alle varianti del PRG, e di sottomettere ogni nuovo consumo di suolo alla valutazione della pubblica utilità.

Riguardo quest’ultimo punto, ci sembra importante far notare che il mese scorso sono stati modificati gli articoli 9 e 41 della Costituzione, fatto epocale perché per la prima volta tra gli articoli fondanti, mai modificati prima d’ora, appare l’Ambiente come ente di Diritto. All’art. 9 si introduce: “La Repubblica (…) Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”.

E all’articolo 41: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La Legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali”.

Il Coordinamento
Fermiamo il consumo di suolo, rigeneriamo la città

Il coordinatore
Amilcare Caselli”

In copertina: foto di repertorio.

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