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Cessato il fabbisogno per il rientro degli occupanti negli immobili tornati agibili, le SAE possono essere riassegnate secondo appositi criteri stabiliti dalla Giunta regionale.

“Le linee guida adottate – spiega l’assessore regionale alla ricostruzione Guido Castelli rappresentano l’attuazione di quanto contenuto in una ordinanza del Capo Dipartimento di Protezione civile. E sono il risultato di un processo concertativo promosso dalla Regione Marche, cominciato a novembre 2021 e concluso ad aprile scorso. E’ stata un’occasione importante di confronto, e sono soddisfatto per il proficuo lavoro svolto. Un lavoro a cui hanno partecipato attivamente i Comuni di Acquasanta Terme, Amandola, Arquata del Tronto, Bolognola, Caldarola, Camerino, Camporotondo di Fiastrone, Castelraimondo, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Force, Gagliole, Gualdo, Monte Cavallo, Montegallo, Muccia, Petriolo, Pieve Torina, Pioraco, San Ginesio, San Severino Marche, Sarnano, Serrapetrona, Treia, Ussita, Valfornace e Visso”.

Il provvedimento, oltre alle SAE, riguarda anche i moduli per la delocalizzazione temporanea delle attività produttive.

Riassegnazione delle Soluzioni Abitative di Emergenza SAE

Le linee guida prevedono che i Comuni possano procedere con l’assegnazione a titolo gratuito ai nuclei familiari che hanno ancora diritto all’assistenza abitativa emergenziale. Questo seguendo la modalità dell’avviso pubblico e utilizzando cinque criteri condivisi.

In particolare, deve essere data priorità:

• ai nuclei che percepiscono il contributo di autonoma sistemazione (CAS).

• A quelli destinatari di ordinanza di sgombero dell’immobile per l’avvio dei lavori di ripristino.

• Ai nuclei già assegnatari di SAE le cui dimensioni non risultano più idonee a seguito dell’aumento del numero dei componenti. E/o a causa di mutate esigenze sanitarie certificate da ASUR o Area Vasta competente.

• Ai nuclei provenienti da un altro Comune che percepiscono il CAS.

• A nuclei familiari già assegnatari di SAE che a causa di comprovate necessità si trasferiscono in un altro Comune.

Prevista anche la possibilità di assegnare le SAE a titolo oneroso, secondo 18 criteri risultanti dalle diverse esigenze manifestate dai Comuni.

Gli assegnatari sono tenuti a corrispondere un contributo parametrato ai canoni stabiliti per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica decurtato del 30%. Le somme riscosse devono essere destinate alla copertura delle spese di gestione e manutenzione delle strutture. I Comuni sono tenuti a comunicare semestralmente alla Regione le strutture di emergenza per cui è stata disposta la revoca dell’assegnazione.

Assegnazione degli spazi commerciali e/o artigianali

Per quanto riguarda l’assegnazione degli spazi commerciali/artigianali, è stata individuata quale modalità di assegnazione quella della procedura di evidenza pubblica. Procedura che deve essere portata avanti dai Comuni interessati, seguendo appositi criteri di priorità. Anche in questo caso gli assegnatari sono tenuti a corrispondere un contributo parametrato alla media dei canoni per la locazione dei locali commerciali, desunta dai parametri dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI) presso l’Agenzia delle Entrate, decurtato del 30%. Le somme riscosse devono essere destinate alla copertura delle spese di gestione e manutenzione delle strutture.

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