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Lavoro e novità, in Gran Bretagna si prova la settimana lavorativa composta da 4 giorni invece di 5. Il tutto senza alcuna perdita di stipendio per il dipendente. 

Lavoro, settimana di 4 giorni in Gran Bretagna

Il programma è stato organizzato da ricercatori delle Università di Oxford e Cambridge, insieme al gruppo Autonomy, promotore dell’iniziativa. Ogni dipendente a tempo pieno lavorerà 4 giorni a settimana invece di 5, senza alcuna perdita di stipendio. L’obiettivo è utilizzare la produttività anziché le ore lavorate come metrica chiave per la settimana lavorativa. La prova nazionale è organizzata da 4-Day-Week Global e si svolgerà insieme a prove simili in tutto il mondo. La volontà di testare anche i vantaggi significativi in ​​termini di benessere dei dipendenti, produttività, coinvolgimento, fidelizzazione, effetti ambientali e tempo dei genitori.

Una rivoluzione lavorativa

La settimana a 4 giorni lavorativi, esiste già in più Paesi. Ecco alcuni Paesi hanno adottato la settimana corta per motivi diversi. Tra esse c’è l’Islanda che in realtà ha già effettuato due periodi di prova. La prima tra il 2014 e il 2019 a Reykjavik con operatori di assistenza all’infanzia e servizi, nonché personale nelle case di cura. La seconda, invece, tra il 2017 e il 2021 con dipendenti pubblici di più agenzie governative nazionali. L’iniziativa è stata un successo con il benessere dei lavoratori migliorato notevolmente come aumentata la produttività e la qualità del servizio fornito. Da quel momento oltre l’80% dei lavoratori in Islanda ha ottenuto una riduzione delle ore lavorative. Quindi il passaggio da 40 ore a 35-36 potrebbe prevedere un’ulteriore diminuzione a 32 ore per dar vita alla settimana corta.

Spagna e Scozia hanno adottato tale strategia nel 2021. Il Belgio invece si è unito alla fase di sperimentazione della Gran Bretagna con una differenza. Ha si accorciato la settimana lavorativa, ma comprimendo le ore nei 4 giorni della settimana. Il tutto su evetuale richiesta del proprio dipendente.

 

 
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