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Si parla del Ballarin di San Benedetto del Tronto e della riqualificazione dell’intera zona. Una zona che, se ben riprogettata, diventerebbe uno straordinario biglietto da visita per la città. E soprattutto un’area strutturata polifunzionale, aggregativa e inclusiva a servizio di residenti e non. Le potenzialità sono enormi. Riportiamo l’intervento di Fabrizio Marcozzi, coordinatore e portavoce del Comitato che ha proposto il progetto “Ballarin-la Porta della Città, un Parco inclusivo sul Mare”.

San Benedetto del Tronto: intervento del Comitato Ballarin

“Mi rivolgo ai nostri sostenitori del Comitato di Volontariato Cittadino propositore del Progetto “Ballarin-la Porta della Città, un Parco inclusivo sul Mare”. E ai tanti che nell’ultimo periodo stanno manifestando la loro contrarietà.  Cercherò di fare il punto della situazione ma soprattutto di fare chiarezza. Non mi dilungo nel  raccontare il nostro percorso iniziato 10 anni fa, ma ritengo sia necessario fare una premessa.  La nostra proposta di rigenerazione e riqualificazione dell’intera zona Ballarin, che comprende anche il vecchio stadio, nasce da alcune considerazioni di carattere urbanistico e sociale.

La nostra città è carente di spazi aggregativi, polifunzionali e inclusivi.

Soprattutto in quella zona a nord di San Benedetto denominata zona Ascolani che è diventata fortemente antropizzata con un’alta densità di residenti. Dove è evidente a tutti che non sono stati rispettati gli standard urbanistici.
A peggiorare la situazione, i recenti cambi di destinazione d’uso a residenziale di diverse strutture come ad esempio due ex cinema teatro e tre strutture commerciali (vedi ex fabbrica del ghiaccio, ex Santarelli, ex deposito Marchegiani).

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Area Ballarin

Abbiamo invitato i nostri concittadini e le istituzioni a riflettere e rimettere in discussione quella che sembrava la soluzione più scontata, ovvero riproporre il vecchio e glorioso Stadio F.lli Ballarin, oggi per noi assolutamente anacronistico. Non abbiamo mai avuto la presunzione di avere in tasca l’unica soluzione possibile o la migliore in assoluto. Preventivamente, abbiamo verificato la fattibilità confrontandoci con gli organi di competenza e le istituzioni (Sovrintendenza, Demanio, amministrazione comunale e uffici tecnici di San Benedetto e Grottammare). Per poi presentare e promuovere le nostre idee con più convinzione all’intera cittadinanza attraverso numerosi incontri con comitati di quartiere, associazioni di categoria, dibattiti e assemblee in piazza.

Per rappresentare e far comprendere meglio le nostre proposte abbiamo coinvolto diversi progettisti e sviluppato un’ipotesi progettuale di massima.

Attraverso gli elaborati prodotti abbiamo potuto dimostrare che con la modifica della viabilità tutta spostata ad Ovest sarà possibile realizzare uno spazio parco unitario di circa 30.000 mq con un importante waterfront. Una vera ricucitura tra le parti frammentate e la parte più urbanizzata con il fronte mare. Inoltre la viabilità veicolare diventerebbe più lineare e fluida.

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Rendering del progetto

Durante l’ultima campagna elettorale la nostra ipotesi, ma soprattutto le linee guida del progetto, sono state accolte favorevolmente da 4 candidati sindaci tra cui l’attuale sindaco che le ha inserite nel suo programma di mandato.

Ci tengo a sottolineare che la nostra è un’ipotesi progettuale, poco più di un progetto preliminare.

Per evitare qualsiasi strumentalizzazione, da sempre abbiamo sostenuto con forza che un eventuale progetto definitivo ed esecutivo lo avrebbe dovuto sviluppare e realizzare l’amministrazione comunale che lo avrebbe recepito. Il sindaco Antonio Spazzafumo con la sua maggioranza ha legittimamente deciso e scelto di affidare il progetto definitivo all’architetto Guido Canali, un tecnico e un professionista di indiscutibile fama internazionale.

Siamo convinti che Guido Canali saprà trovare una giusta sintesi progettuale, consegnerà alla nostra comunità un progetto di qualità e di alto profilo. Siamo altresì convinti che il sindaco, rispetterà l’impegno assunto con i cittadini, riconfermerà soprattutto le linee guida che ne determinano l’indirizzo e la destinazione d’uso. Auguriamo al sindaco, alla sua maggioranza e all’architetto Guido Canali di svolgere serenamente e senza troppe tensioni il loro compito. Ci auguriamo, inoltre, che anche le altre forze politiche che oggi siedono sui banchi
dell’opposizione in consiglio comunale, anch’essi firmatari della lettera di impegno, continuino a dare il loro contributo costruttivo al fine di poter arrivare ad una definizione del progetto.

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Rendering del progetto

Noi riconfermiamo la piena disponibilità per continuare ad essere collaborativi e costruttivi.

Con orgoglio possiamo sostenere che nella storia sambenedettese nessuno è mai riuscito a rendere così ampiamente condivisa e partecipata una iniziativa come la nostra. Crediamo di essere riusciti fino a questo momento a dare un significativo contributo di idee che hanno sempre avuto l’unico obiettivo di proporre una realistica riqualificazione e rigenerazione finalizzata ad una destinazione più coerente con i cambiamenti che sono avvenuti fino ad oggi e per uno sviluppo lungimirante della nostra amata cittadina costiera.

Siamo convinti che l’intera zona del Ballarin tornerà ai cittadini del territorio, nessuno escluso. Che continuerà a raccontare la storia passata e quella del futuro delle nuove generazioni. Quel luogo ritornerà il più dinamico e vitale, UNA PORTA DELLA CITTÀ sempre aperta per ricevere e accogliere tutti, nessuno escluso.
Ringrazio per tutto l’impegno che hanno dedicato fino ad oggi i soci fondatori, il direttivo, i tecnici che a titolo di volontariato hanno offerto le loro competenze professionali, le associazioni delle disabilità, più in generale tutti coloro che in questi 10 anni ci hanno sostenuto e sOpportato.

Fabrizio Marcozzi – presidente e portavoce del Comitato”

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