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Non sta andando affatto tutto liscio con la procedura di rilascio del bonus carburante attraverso il portale dell’ADM (*) architettata dal Governo. Le imprese di autotrasporto si ritrovano, infatti, fagocitate da un meccanismo automatizzato assai complicato. E con tempistiche stringenti che rischiano di vanificare i tentativi di accesso. Una procedura che pare pensata “per scoraggiare le richieste di rimborso”, evidenzia la portavoce di Ruote libere, Cinzia Franchini. Per rendersene conto, basta dare uno sguardo allo screenshot che riportiamo.

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Screenshot dalla procedura di accesso al portale dell’Agenzia delle Dogane

Bonus carburanti: procedura per scoraggiare le richieste?

“E’ partito, con un ritardo a dir poco vergognoso, il meccanismo legato al rilascio del bonus (credito di imposta) sul gasolio acquistato nel primo trimestre 2022. Un ritardo che davvero le aziende di autotrasporto, piegate dal caro-carburante, non meritavano. Così come non meritano oggi di dover essere costrette a entrare in una selva burocratica che sembra essere stata pensata proprio per scoraggiare le richieste di un rimborso. Rimborso che fino a pochi mesi fa era automatico. Da registrare anche la difficoltà nell’accesso alla piattaforma predisposta ad hoc dall’Agenzia delle Dogane, tanto che per tutta la giornata di ieri non è stato possibile accedere al portale con la CNS (Carta nazionale servizi). Quest’ultima è una opzione prevista ma non disponibile nei fatti, con molti autotrasportatori costretti così a dotarsi all’ultimo momento dello Spid”. A parlare è la portavoce di Ruote Libere, Cinzia Franchini.

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La portavoce di Ruote libere Cinzia Franchini

Bonus carburanti: il meccanismo del click day

“Il meccanismo del click day, del resto, per sua stessa natura impone una corsa ad essere il più veloce che ci auguriamo non lasci qualcuno escluso dall’accesso alle risorse. Non solo. Vista la complessità della pratica – continua la portavoce – le aziende sono obbligate, nella maggior parte dei casi, a rivolgersi a intermediari per poter presentare le richieste. Da quanto ci risulta, pare che qualche studio di commercialisti e qualche associazione per espletare il servizio trattenga una percentuale che in alcuni casi arriva addirittura al 9%. Ancora una volta una procedura burocratica utile a dare lavoro a strutture che fanno da intermediari tra lo Stato e le imprese. Con un processo di informatizzazione che invece di facilitare la vita agli imprenditori la rende più complessa e più dispendiosa”.

“Questo – denuncia la Franchini – è il risultato pratico dell’accordo sottoscritto mesi fa dalle vecchie associazioni di categoria col ministro Bellanova. Allora le associazioni che siedono all’Albo esultarono per tale accordo e Ruote Libere fu tra le poche, se non l’unica, voce critica. Fa sorridere, per non piangere, che oggi qualche noto rappresentante di queste associazioni artigiane si lamenti e critichi le modalità del meccanismo che egli stesso ha contribuito a varare. Ci auguriamo davvero che in futuro gli imprenditori valutino con cura a chi delegare il delicatissimo è fondamentale compito di rappresentarli”.

(*) ADM: Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli.

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