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Da venerdì 14 a domenica 16 ottobre, alla Mole Vanvitelliana di Ancona si terrà l’edizione 2022 di KUM! Festival, la manifestazione dedicata alla cura e alle sue diverse pratiche. Rassegna che si avvale della direzione scientifica dello psicoanalista Massimo Recalcati e il coordinamento scientifico del filosofo Federico Leoni.

Il KUM! Festival di Ancona

Quello che propone il KUM! è un dialogo costruttivo e polifonico tra filosofi, psicologi, artisti, scrittori, sociologi, medici e insegnanti sul tema del 2022: il fine vita.

Tra i 57 relatori delle tre giornate di Ancona, Ingrid Paoletti e Federico Leoni domenica 16 ottobre, alle ore 12.30, cercheranno di rispondere a una domanda cruciale. UNa domanda che tira in ballo etica ed esistenza: che cosa fare di ciò che ci resta?

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Federico Leoni

“Dal pianeta alla città alle nostre case – spiegano gli organizzatori –  non è questione di scala ma di modo. Come evitare nuovi saccheggi di un pianeta già stremato? Come valorizzare, gli scarti, come costruire utilizzando il già costruito, come riprogettare le cose dismesse e gli spazi abbandonati? L’architettura è in questo senso uno straordinario laboratorio creativo. Ma la questione è ancora più generale: non è sempre con ciò che ereditiamo dal passato che creiamo il nuovo? Questo rapporto del presente col passato è forse l’unica definizione possibile di ciò che chiamiamo etica”.

KUM! Festival: altri appuntamenti

Per la sezione Ritratti del festival, dedicata a importanti figure della cultura occidentale, sabato 15 alle ore 16 Federico Leoni approfondirà il profilo e il pensiero di un noto intellettuale: Henri Bergson. “Il filosofo francese – aggiungono gli organizzatori – ha tentato un’audace interpretazione di quella che è forse la più notevole tra le nostre invenzioni tecnologiche, l’anima immortale. Dove c’è umanità c’è credenza nell’anima e nella sua immortalità. Ma da dove proviene la necessità inaggirabile di dar vita a questo feticcio? Leoni tenterà di spiegare in che modo questo singolare oggetto tecnico viene fabbricato dalle culture più disparate”.

Tra i tanti appuntamenti in calendario nelle tre giornate, spazio anche all’arte

Nell’incontro dal titolo Il buon uso della fine sabato 15 alle 15.30, il critico d’arte Elio Grazioli dialogherà con il filosofo Riccardo Panattoni. A partire da una selezione di opere ultime di artisti famosi, i due relatori faranno luce sui tentativi di questi ultimi di raggirare la morte. Tentativi che forse da sempre l’arte porta con sé.

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Riccardo Panattoni

Venerdì 14, alle 19, lo storico dell’arte Roberto Cresti terrà la lectio Il corpo della fine. Antonio Canova, Caspar David Friedrich, Arnold Böcklin, curata dal Museo Tattile Omero. Fra neoclassicismo, romanticismo e, durante l’Ottocento, nelle rispettive riprese in chiave simbolista, appaiono opere che si attestano su una linea di confine esteriore e interiore. Come avamposti aperti all’oscurità e all’ignoto, così da dare alla “fine della vita”, come limite esistenziale ma anche mitico-geografico, la corporeità durevole, ma non eterna, di segnavia che interrompono l’ordine naturale e razionale in un sottile gioco delle parti. Commentare le opere dei tre artisti, sarà per Cresti occasione di confronto fra l’arte e l’inconscio, che, nelle forme dipinte o scolpite, rende ambiguo il limite fra la vita e la morte.

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Roberto Cresti

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