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Fiori protagonisti dell’ultimo ponte tra ottobre e novembre. Molti vengono ancora utilizzati in omaggio ai propri cari defunti. Anche nel loro caso, il prezzo è raddoppiato ovunque. Ancora una volta i clienti finali subiscono i rincari generalizzati di tutta la filiera. Reggono garofani e crisantemi, ma per il resto, scegliere una composizione è divantato un lusso.

Fiori, spese raddoppiate e composizioni ormai un lusso

Sorpresa amara per tutti coloro che in questi giorni stanno acquistando fiori. Che siano margherite, rose o begonie, il fiore o vaso che sia, in generale è protagonista a suo malinquore di un rincaro quasi del doppio. Il caro energia, la guerra o la crisi non hanno risparmiato il settore florovivaistico. La sue criticità sono emerse alla luca proprio in questi giorni e preannunciano mesi difficile compreso un San Valentino 2023 con molti meno fiori in giro. L’aumento dei costi di produzione e delle materie prime sul mercato, sta condizionando e condizionerà le scelte di molti. Alcune qualità estere non sono nemmeno più trattate dai fiorai perchè al pari del metano per le auto, non conviene più rifornirsi.

Produttori e fiorai in crisi

Molti fiorai lamentano un momento critico per le loro piccole attività. In tanti segnalano l’aumento dei prezzi di tutto. Dal vetro ai vasetti in plastica, dagli imballaggi fino alla spugna, tutto è raddoppiato nel giro di pochi mesi. Se a questo si aggiungono il caro bollette con gli elevati costi per tenere accesi i frigoriferi e le scelte di molte famiglie se mangiare o scegliere un fiore, la situazione è diventata molto più che critica.

Non se la passano bene nemmeno vivai e serre. Anche lì spese raddoppiate. In aggiunta rispetto alle botteghe ci sono i costi dei fertilizzanti, del gasolio e di tutto l’occorrente per far crescere piante e fiori. A queste condizioni molti di loro hanno già annunciato produzioni anche del 60% in meno di prodotto.

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