Articolo
Testo articolo principale

“Il tema legato alle infiltrazioni della mafia è stato al centro dell’agenda del Governo nel primo Consiglio dei Ministri. Questo, insieme alle parole pronunciate dal premier Giorgia Meloni, in occasione della fiducia in Parlamento, fa ben sperare. Il problema non si esaurisce di certo nel dibattito sul carcere ostativo, comunque importante poiché evita a boss di primo piano di uscire dai penitenziari. Tuttavia deve essere accolto con favore il generale interesse del Governo rispetto alla lotta al radicamento mafioso. Un focus piuttosto inedito rispetto alle dichiarazioni spesso di circostanza del passato”. A intervenire in questi termini è il presidente di Ruote Libere, Cinzia Franchini.

Ruote libere sulle infiltrazioni della mafia

L’attenzione che il Governo Meloni riserva al problema delle infiltrazioni mafiose viene accolta con favore dall’associazione Ruote Libere.

“Questa attenzione – spiega il presidente Cinzia Franchinilascia spazio alla speranza che davvero la lotta alla criminalità organizzata trovi la giusta collocazione rispetto al mondo dell’autotrasporto.  Un settore, quest’ultimo, che ha proprio nel radicamento mafioso la sua prima e gravissima malattiaUn cancro le cui conseguenze nefaste sono quotidianamente sotto gli occhi di tutti: non passa giorno che non emergano notizie di imprese sequestrate. O che abbiano a capo soggetti riconducibili a famiglie mafiose”.

mafia

Il presidente di Ruote Libere, Cinzia Franchini

“Entrando nel dettaglio – continua Franchini – è importante sottolineare come oggi il solo requisito della onorabilità, che sappiamo essere una delle condizioni indispensabili per poter essere iscritti all’Albo degli autotrasportatori, non è più sufficiente a porre un argine solido al radicamento mafioso. Infatti sempre più spesso ci troviamo davanti a imprenditori i cui patrimoni sono frutto dell’attività illecita messa in campo da intere generazioni che li hanno preceduti. Profili tecnicamente preparati, in grado di investire enormi risorse economiche, superficialmente presentabili ma non per questo meno pericolosi. Anzi, proprio questa capacità mimetica consente loro di sfruttare per traffici criminali le caratteristiche tipiche del settore dell’autotrasporto, dalla capillarità alla possibilità di trasportare merci di ogni tipo senza particolari controlli. Come armi e droga”.

Necessari strumenti nuovi oltre al requisito della “onorabilità”

“Oltre al requisito della ‘onorabilità’ – suggerisce il presidente di Ruote Libereè necessario individuare insieme al Governo strumenti nuovi. Strumenti che possano consentire agli imprenditori onesti di prendere le distanze dai ‘colleghi’ (perché purtroppo di questo parliamo) mafiosi. Nonchè consentire ai committenti di riconoscere e di capire dove si nascondono determinati fenomeni. Un discorso che può essere applicato anche allo strumento delle interdittive antimafia. Strumento, questo, di per sè non più adeguatamente efficace per prevenire l’ulteriore propagarsi del cancro della mafia nell’autotrasporto. Certamente quello che il Governo ha davanti è un percorso complesso ma l’attenzione dimostrata in queste prime battute è un buon inizio.

mafia

Ruote Libere: “è necessario individuare insieme al Governo strumenti nuovi. Strumenti che possano consentire agli imprenditori onesti di prendere le distanze dai ‘colleghi’ mafiosi”

Se è vero che nell’autotrasporto oggi la situazione è compromessa, come ogni relazione semestrale della Dia ci conferma da anni, se è vero che il problema non è mai stato affrontato in modo davvero efficace, non significa che non sia possibile un cambio di passo!  Quantomeno per lavorare su una strada che abbia nel fare una vera pulizia nel settore il proprio obiettivo ultimo.  E l’associazione che presiedo certamente non farà mancare il proprio fattivo contributo in questa direzione.” 

Leggi anche Psichiatria: schizofrenia, follia e follia lucida

TAG: , , , ,