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Si può misurare il livello di tossicità di una relazione in modo da riuscire ad intervenire in tempo per evitare episodi di violenza? Con il violentometro è certamente possibile. Parte da Grottammare, con l’intento di coinvolgere tutta la regione, la campagna di sensibilizzazione sulla violenza di genere delle Donne in Movimento. Campagna che si sviluppa anche mediante l’utilizzo del Violentometro.

Grottammare: la campagna delle Donne in Movimento

Alessandra Manigrasso, candidata sindaco di Grottammare, Eleonora Bellaspiga e l’avv. Maria Franca Roselli hanno presentato alla stampa la campagna di sensibilizzazione contro la violenza di genere che hanno organizzato. In particolare, hanno illustrato il Violentometro. “Uno strumento – hanno spiegato – che si è già dimostrato utile nella prevenzione di episodi di violenza di genere. Aiuta le donne che si sentono in difficoltà a divenire consapevoli del livello di tossicità della situazione che stanno vivendo. Aiuta a comprendere che non si devono accettare comportamenti abusanti e violenti”.

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Il violentometro

Il Violentometro

Il Violentometro è una griglia ordinata in ordine crescente che consente di ‘misurare’ il grado della violenza esercitata da un soggetto. A cominciare da livelli che in apparenza sembrerebbero insignificanti. “Perchè non bisogna dimenticare – ha evidenziato la Manigrasso – che spesso la violenza verbale e psicologica è l’anticamera di quella fisica”.

E’ stato sviluppato in Messico e condiviso in Italia grazie alla criminologa Danila Barbara. “Questo strumento – hanno spiegato le Donne in Movimento di Grottammare – permette di acquisire e sviluppare la capacità di individuare la violenza (psicologica e fisica) in base alle sue differenti e graduali manifestazioni. Si è rivelato utile nell’ambito delle relazioni di coppia, ma anche in contesti complessi come la famiglia o i luoghi di lavoro”.

Il righello cartaceo è diviso in tre scale di diverso colore a cui viene attribuito un valore di allarme crescente. Su di esso viene infatti simulata una scala di violenza graduale, composta da 30 segnalazioni. Si parte dalle manifestazioni più ‘sottili’ per passare a quelle più subdole, fino ad arrivare, passando da quelle più evidenti, alle manifestazioni più estreme e pericolose. Per queste ultime si consiglia un ‘aiuto professionale’.

“Il Violentometro – concludono Manigrasso, Bellaspiga e Roselli – è certamente uno strumento molto utile, e non è rivolto solamente alle donne, ma a tutte le persone. Esistono segnali da non sottovalutare all’interno di una relazione, segnali indicativi della tendenza dell’altro ad essere più o meno irrispettoso, aggressivo. Persino abusante e violento. Siamo convinte che questa sia una campagna di sensibilizzazione importante, perchè la vita è una e va abbracciata nella sua completezza. Senza consentire a nessuno di deturparla”.

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