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Una epigrafe, in un piccolo largo che apre alla vista sulla meravigliosa piazza Del Popolo, luogo simbolo della Città di San Severino Marche porta il nome di Giorgio Zampa. Finalmente. A scoprire la targa il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, il sindaco Rosa Piermattei, la figlia del giornalista e germanista Giovanna Zampa e l’ex primo cittadino settempedano Adriano Vissani.

Scrittore e critico letterario, Zampa è nato a San Severino Marche il 24 febbraio 1921 . E’ stato docente all’Università di Firenze e Urbino, collaboratore di Corriere della Sera, La Stampa, Il Giorno, L’Espresso, Panorama, Domus, Atlante. E del Giornale Nuovo di Indro Montanelli di cui fu inviato e tra i fondatori.

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Vittorio Sgarbi, Giovanna Zampa e Rosa Piermattei

Vittorio Sgarbi e Giorgio Zampa

“Giorgio Zampa – ha detto Sgarbi – è stato un settempedano illustre, forse il primo del Novecento, e dedicargli questo largo, che è un largo del cuore, era cosa necessaria. E’ giusto che questa lapide lo faccia ricordare a quanti, passanti distratti,  vedano nel nome di Zampa il riferimento all’anima viva di San Severino Marche e dell’arte italiana. Questo momento è una riparazione a cui io stesso ho cercato di collaborare. Ma, soprattutto, la riparazione per la quale ho chiamato anche il Soprintendente e il Prefetto è che da questo momento  si possa segnare la rinascita del Premio Salimbeni che è un dovere. E su questo non credo che il ministero abbia difficoltà particolari. Ciò significherà indicare con il nome di San Severino Marche la gloria della ricerca di uno studioso oltre che far venire studenti e vedere le loro opere”.

Tra i tanti meriti di Giorgio Zampa, onfatti, c’è quello di aver dato vita, insieme a due dei maggiori storici dell’arte d’Italia, Federico Zeri e Pietro Zampetti, al Premio Lorenzo e Jacopo Salimbeni per la storia e la critica d’arte. Erano gli inizi degli anni ‘80. Lo scopo, come disse lo stesso Zampa in un’intervista, era “far rifiorire quei caratteri di fierezza e finezza, di autonomia, di energia e bellezza della San Severino Marche città d’arte. Un tempo rigogliosi”.

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Il cardinale Edoardo Menichelli, Vittorio Sgarbi e Rosa Piermattei

“Adesso – ha spiegato Sgarbi – occorre cportare avanti l’impresa di Zampa e la sua opera. Che significa opera per San Severino Marche, opera per l’arte e per quella che è una Capitale dell’arte. Per fare diventare quello che oggi San Severino è, Zampa ha combattuto la sua vita”.

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