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Arquata del Tronto verrà ricostruita dove e come era. Il tutto grazie a due pozzi sotterranei in cemento armato. Da questi partiranno oltre 300 tiranti per rinforzare sismicamente tutta la sua collina. La soluzione è emersa grazie allo studio condotto dalla Fondazione Eucentre per l’Ufficio speciale per la ricostruzione delle Marche. 

Arquata del Tronto, oltre 300 tiranti per rafforzare la collina

Da due pozzi sotterranei in cemento armato partiranno 328 tiranti, 12.970 metri lineari in totale, per rinforzare sismicamente tutta la collina del borgo di Arquata del Tronto. Questa la soluzione innovativa per il centro storico di uno dei Comuni più gravemente colpiti dal terremoto del 2016. Soluzione emersa grazie allo studio condotto dalla Fondazione Eucentre per l’Ufficio speciale per la ricostruzione delle Marche. L’Usr ha realizzato il progetto di fattibilità tecnica ed economica, che indica tutte le azioni necessarie per la realizzazione delle opere a sostegno

della nuova Arquata del Tronto.
 
Per restituire serenità e prospettiva a questa comunità così drammaticamente messa alla prova, dobbiamo garantire loro il massimo livello di sicurezza immaginabile. Grazie allo straordinario lavoro della fondazione Eucentre siamo di fronte a un progetto all’avanguardia. Un’innovazione radicale nella sostanza, che preserverà però la forma storica del paese. La ricostruzione del Centro Italia deve migliorare le condizioni preesistenti, per far sì che sia possibile vivere e investire in questi luoghi splendidi, in piena sicurezza. Solo così potremo immaginare un futuro capace di invertire la tendenza allo spopolamento e all’impoverimento che fino a oggi ha caratterizzato l’Appennino centrale“. La dichiarazione del Commissario Guido Castelli dedicando un ricordo all’ex Sindaco di Arquata Aleandro Petrucci.

Il progetto

Il primo passaggio per l’attuazione sarà la messa in sicurezza della strada provinciale e della strada di accesso al borgo. Consolidandone le strutture anche attraverso micropali verticali e inclinati. Saranno poi realizzati terrazzamenti, con muri a sostegno di ampie platee orizzontali. Su questo complesso sistema saranno ricostruite in sicurezza le case. Per renderlo efficace e duraturo, il sistema dei tiranti, che attraverseranno da un lato all’altro la collina a quote diverse, si artic olerà attorno a due pozzi in cemento armato di otto metri di diametro, ai due lati opposti del colle su cui sorge Arquata capoluogo. La vita utile dei tiranti, già calcolata in oltre 100 anni in base alla qualità elevata dei materiali e delle protezioni, potrà essere ulteriormente allungata grazie alla previsione di solai interpiano che permetteranno, all’occorrenza, di sostituirli.
 

 

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