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Gender Equity e l’influenza sulla sostenibilità e sul futuro delle organizzazioni sociali e produttive. Imprenditori, istituzioni, organizzazioni datoriali ed ordini professionali animeranno la prima iniziativa marchigiana. 

Gender Equity, futuro delle organizzazioni sociali e produttive

Inclusione e gender equity per ben 8 aziende italiane su 10 rappresentano una straordinaria scelta valoriale corrispondente ad un’illuminata priorità strategica. La terza azienda nelle Marche e tra le prime nel Paese ad ottenere la prestigiosa certificazione sul tema è la marchigiana Dami. Azienda di fondi per calzature all’avanguardia nell’etica del business. L’impresa elpidiense è tra i promotori dell’evento intitolato “Dalla parità di genere alle organizzazioni intelligenti”. La prima iniziativa regionale su come la certificazione UNIPDR 125 influenzi la competitività e la sostenibilità delle imprese. L’appuntamento, in collaborazione con l’Ordine degli avvocati e dei commercialisti ed esperti contabili della Provincia di Fermo, con il patrocinio del Comune di Sant’Elpidio a Mare e Confindustria Fermo, sarà di scena il prossimo 30 giugno, a partire dalle 15:00, all’Auditorium Graziano Giusti di Sant’Elpidio a Mare. 

Dami ha nel proprio DNA una  politica egualitaria ed antidiscriminatoria. Essa è inscritta nella sua stessa leadership. Il board di controllo dell’azienda è infatti all’80% femminile, una governance quasi interamente composta da donne. Una simile innovazione culturale introduce uno stile manageriale della condivisione e della relazione orizzontale. antigerarchica. Da noi, nessuno dipende dall’altro, tutti sono rivolti ad una proficua collaborazione collettiva. Anche per questo, annualmente, variamo  opportunità formative dimensionate sulle esigenze di ciascun collaboratore e di ciascuna collaboratrice. Si tratta di un modello  organizzativo che ha riflessi anche sulla nostra crescita”. Ha spiegato l’imprenditrice Elisabetta Pieragostini, Ceo di Dami ed ideatrice di questa significativa occasione di confronto per il territorio.

I numeri in Italia

Nella classifica del Global Gender Gap Index che misura il divario di genere in termini di partecipazione economica e politica, salute e livello di istruzione, l’Italia si colloca al 63esimo posto nel mondo su 146 nazioni. Se consideriamo gli stessi parametri declinandoli nel contesto europeo, individuiamo il  Belpaese alla 25esima posizione su 35 con punteggi non certo incoraggianti in termini di consapevolezza e conoscenza dei valori di diversity ed  inclusion. Eppure, un recente e dettagliato studio firmato dall’Associazione direttori risorse umane descrive uno scenario differente nel comparto dell’impresa, rilevando un tessuto di dinamiche attività aziendali capaci di operare senza fissare lo sguardo sullo specchietto retrovisore.

 

Foto di Mapbox su Unsplash

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