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Nei giorni scorsi la Presidenza del Consiglio ha pubblicato il decreto che prevede l’assegnazione di ulteriori 60 milioni di euro alle università dei territori colpiti dal sisma del 2016.

Università e ricerca: 60 milioni ai territori del sisma 2016

Si tratta di un fondo che ha previsto l’assegnazione di 20 milioni di euro per ciascuno dei seguenti capitoli: sostegno, creazione e potenziamento di centri di ricerca; trasferimento tecnologico; ampliamento dell’offerta formativa. Tale stanziamento si aggiunge ai 62 milioni di euro dal Piano complementare al Pnrr per le aree del sisma 2009 e 2016. Piano promosso e coordinato dalla Struttura commissariale per la realizzazione di quattro centri di ricerca che sorgeranno in Abruzzo (Teramo), Lazio (Rieti), Marche (Camerino) e Umbria (Foligno). I cui lavori sono già stati avviati.

Con la pubblicazione del Decreto viene completato il pacchetto di investimenti destinati a rafforzare il sistema dell’università e ricerca nei territori terremotati dell’Appennino centrale. Con particolare attenzione al cratere del sisma 2016.

In particolare, il decreto ha attribuito 51 dei 60 milioni a progetti coordinati con le attività dei centri di ricerca già finanziati dal Fondo Pnc. Una grande operazione di sistema che mette in rete i centri di ricerca e le Università che operano nei territori del sisma 2016 con l’obiettivo di sviluppare, o realizzare, centri di ricerca. Ma anche promuovere il trasferimento tecnologico e potenziare l’offerta formativa.

Parla il Commissario straordinario per la ricostruzione post sisma 2016

“Questi investimenti – spiega il commissario Castelli – pari complessivamente a 122 milioni di euro destinati a progetti universitari e di ricerca, costituiscono un’opportunità storica per l’Appennino centrale. Sono la migliore dimostrazione possibile dell’attenzione verso il cratere 2016 da parte del Governo e delle istituzioni. E più in generale nei confronti di questa parte dell’Italia. Non posso dunque non esprimere soddisfazione per il completamento di una azione di sistema fortemente voluta. E che vede da tempo cooperare gli atenei del Centro Italia. Una rete che sta dando ottimi risultati grazie allo spirito di collaborazione che sta animando tutti i soggetti.

A ulteriore dimostrazione di ciò sta il fatto che il 18 ottobre incontrerò i Rettori dei 4 atenei dove sorgeranno i centri di ricerca finanziati attraverso il Fondo complementare sisma, per promuovere ulteriori iniziative comuni.
L’investimento di risorse così ingenti manifesta la volontà di mettere il capitale umano al centro del rilancio economico e sociale dei nostri territori. Per renderli più competitivi e attrattivi, anche nel panorama internazionale”.

“Siamo convinti – aggiunge Castelli – che il potenziamento della rete dei centri di ricerca e delle università del territorio possa, a sua volta, stimolare lo sviluppo della sinergia tra ricerca e sistema imprenditoriale. Nonchè promuovere il trasferimento tecnologico e l’ampiamento della formazione tecnica per i fabbisogni professionali. Anche questi investimenti fanno parte della strategia di riparazione che stiamo adottando nell’Appennino centrale  che accompagna l’opera di ricostruzione. Un percorso di rinascita economica che vede in queste settimane anche il proseguimento della concessione dei finanziamenti dei bandi del Pnc per le imprese”.

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