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Grottammare ha aderito alla rete di promozione culturale “Città del tempo delle Marche”: una storia, quella legata all’ingegneria meccanica di precisione, che localmente parte dal Settecento. E che oggi trova l’occasione giusta per trasformarsi in appeal turistico.

Tutelare e valorizzare i beni culturali legati alla misurazione del tempo è lo scopo di un gruppo di interesse promosso dall’associazione Museo dell’Orologio di Montefiore dell’Aso. Associazione che coglie l’imminente celebrazione del decennale della fondazione (2014) per “illuminare” le tante realtà marchigiane accomunate dalla salvaguardia di questo particolare patrimonio, materiale e immateriale.

orologio

Grottammare: “Città del tempo delle Marche”

Grottammare è “Città del tempo delle Marche”

L’adesione approvata dalla Giunta comunale in una delle ultime sedute non prevede costi a carico della collettività. Promette invece vantaggi in termini di promozione turistico-culturale.

“Dopo aver restaurato l’orologio e assicurato l’apertura del Teatro dell’Arancio per le visite tutta l’estate – annuncia l’assessore al Turismo, Lorenzo Rossi – l’Amministrazione ha intenzione di continuare a garantire nuove visite guidate da parte degli animatori del Museo dell’Orologio.Elaboreremo una pannellonistica illustrativa adeguata e contenuti multimediali esplicativi”. 

Grottammare ha scoperto di essere una città del tempo grazie a un percorso di tutela, restauro e valorizzazione dei suoi beni legati al tempo partito con il restauro dell’orologio solare di Piazza Peretti. E proseguito con il restauro e la valorizzazione di quello meccanico da torre, opera nr. 12 del costruttore Pietro Mei di Montecarotto (Orologio del Teatro dell’Arancio).

Datato 1844, quest’ultimo, oltre ad essere il secondo orologio meccanico più antico delle Marche, è anche quello meglio conservato del costruttore montecarottese.

Nel corso del restauro, sono stati identificati altri due orologi realizzati dai costruttori di Montecarotto: un orologio da torre firmato Antonio Galli, conservato (ancora non restaurato) presso la chiesa di San Pio V, e  un secondo orologio da torretta del 1922, firmato Eduardo Marconi,  custodito in situ presso il Palazzo Citeroni.

“La presenza di tutti i costruttori cd. ‘montecarottesi’ – spiega il direttore del Museo dell’Orologio di Montefiore, Oronzo Mauro conferisce a Grottammare il primato di città più rappresentativa dei costruttori marchigiani. Presso l’archivio storico comunale sono presenti documenti che attestano la presenza di orologi meccanici almeno antecedenti al 1754.  Ci sono tanti aspetti di Grottammare che ancora sono tutti da scoprire. Il focus posto nel corso di questo ultimo lustro sulla storia del patrimonio industriale e sul sistema orario pontificio mostrano una Grottammare ottocentesca molto affascinante e ricca di molte curiosità. Siamo agli inizi di un lungo percorso di studi e momenti di condivisione con la cittadinanza”.

“Città del tempo delle Marche” 

La campagna di adesione alle “Città del tempo delle Marche” (CTMarche) è iniziata nel corso del mese di agosto del 2023. Ad oggi, sono 8 i Comuni delle Marche che hanno aderito all’iniziativa. La rete vanta oltre 29 orologi da torre monumentali di cui 12 di costruttori marchigiani. Poi 15 orologi solari, di cui 3 del periodo antico (prima del III secolo d.C.). Per un impatto culturale su oltre 60.000 residenti nelle Marche in circa 450 Kmq di territorio marchigiano.

I Comuni che per primi si sono avvicinati (fondandola) alla CTMarche sono in ordine: Grottammare (AP), Matelica (MC), Montecarotto (AN), San Severino Marche (MC). Montegiorgio (FM), Monterubbiano (FM), Montefiore dell’Aso (AP), Monte Urano (FM).

La campagna è in corso, per cui si punta ad avere almeno 5 Comuni per ogni provincia alla fine del 2024, per un totale di 25 Comuni su 225 Comuni marchigiani (>10%).  

La rete è supervisionata dal Museo dell’Orologio di Montefiore dell’Aso nella persona dell’ing. Oronzo Mauro assistito da un Comitato Scientifico composto da professori di varie Università e Scuole.

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