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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è svolto questa mattina l’incontro dei sindaci dell’Area Vasta 5 con i direttori sanitari degli ospedali presto congiunti di San Benedetto, dottor Remo Appignanesi, e di Ascoli Piceno, dottoressa Diana Sansoni. Si è molto probabilmente arrivati a un punto che dà la possibilità di inquadrare i due nosocomi in un’organizzazione strutturata nell’ottica dell’area vasta e dell’intensità di cura che viaggino su costi di gestione sempre più simili.

 

Con l’obiettivo di organizzare un modello ospedaliero sulla base dei bisogni cittadini, primari e principali risultano essere i casi di ictus, cardiologia e frattura del femore nel settore dei grandi traumi. Dal sindaco Giovanni Gaspari e dal direttore di Area Vasta 5 Giovanni Stroppa arrivano le rassicurazioni e la volontà di condividere il disegno ospedaliero territoriale che nulla ha a che vedere con il piano regionale e tantomeno nazionale. Avviati, inoltre, tavoli con gli organi sindacali per avviare un piano riorganizzativo sulla pianta organica e se nel 2012 erano 250 i contratti a tempo determinato, la proiezione al 2013 ne conta 50.

 

Ma quello che preme al direttore Stroppa è ricucire il rapporto con la comunicazione, affinché si instauri un dialogo alla luce del sole sul futuro della sanità, funzionale per il bene del cittadino. Chiaro il concetto di obietto comune, il Madonna del Soccorso di San Benedetto e il Mazzoni di Ascoli condividono un percorso di riassetto comune e lavorano insieme facendo rete tra loro e a loro volta con l’intera costellazione sanitaria regionale. Riconosciuta da tutto il tavolo la necessità di chiarezza e per questo sarà presto fornito agli organi di comunicazione il programma di riassetto e approfondita anche la questione del pronto soccorso.

Da un’analisi del territorio, l’ospedale rivierasco offre prestazioni sanitarie soprattutto agli over 65 e mantiene un andamento costante in tutti i mesi dell’anno compresi quelli estivi, a differenza di altri ospedali dove la domanda diminuisce sensibilmente. Proprio da questi presupposti sarà discusso un piano che filtri l’accesso al pronto soccorso, magari dirottando i codici bianchi verso un raccordo di medici di base. Per quanto riguarda, invece, il modello del Madonna del Soccorso si auspica al potenziamento di psichiatria, dove sono in corso dei lavori al reparto, e dell’area geriatrica, dove è previsto un aumento di posti letto coordinando le post acuzie anche con le strutture private. Permangono, infine, i reparti di cardiologia, ortopedia e chirurgia secondo il modello che presto verrà ufficialmente comunicato.