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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Verrà inaugurata il primo luglio alle ore 18 la mostra “Espressività multiple comparate”, che fino al 12 del mese sarà allestita alla Palazzina Azzurra. La mostra, che rientra nelle attività della Fondazione Libero Bizzarri, colpisce per la sua originalità di mettere in parallelo una ricerca artistica più che quarantennale e una visione narrativa, documentaristica, di ancor più lontana partenza, il tutto contrappuntato da liriche e riflessioni. Caludio Speranza e Marisa Korzeniecki le personalità che hanno lavorato al progetto ora divenuto collezione e mostra.

DALL’ESPERIENZA DI CLAUDIO SPERANZA – Claudio Speranza è considerato uno dei cinereporter giornalisti inviati speciali più attenti e coraggiosi del Tg1 Rai e visto nell’immaginario collettivo una persona che ha fatto la storia dell’informazione visiva in Italia, documentando in prima linea ciò che accadeva nel mondo. Membro di Reporters sans frontières, ha ricevuto per la sua attività numerosi riconoscimenti giornalistici tra cui: il Cronista dell’Anno, il Fotogramma d’Oro International, il Primapagina, il Baia Chia, l’Ilaria Alpi-Hrovatin, il Premio Speciale Josephin e il Premio L. Masi come Inviato di Guerra alla Carriera. Telacamera e macchina fotografica hanno fissato i momenti più forti per il suo animo gentile; da queste esperienze di vita, oltre che lavorative, provengono gli scatti realizzati “All’Acqua Traversa”: bambole di plastica, residui e carcasse di ciò che era stato gioco, intrattenimento di infanzie felici.

ALL’ARTISTA MARISA KORZENIECKI – I fotogrammi di Speranza hanno colpito e stimolato la creatività artistica di Marisa Korzeniecki, che ha contribuito ad allestire la mostra. L’artista è impegnata professionalmente nella didattica, portata per sua curiosità intellettuale alla speculazione e alla sperimentazione, non esita a mettere a confronto alcune sue opere, nell’aspetto espressivo e iconografico, scelte tra i ritratti del periodo 1980/2012, con le foto apparentemente ludiche di Speranza. La Korzeniecki, le cui prime mostre personali risalgono ai primi anni 70, ha prodotto una grande quantità di opere caratterizzate da una raffinata sintesi tra astrazione e figurazione, tra il visto ed il metabolizzato che si concretizza in eventi visivi sempre originali e personalissimi: colori, materia, segni, emozioni e reazioni. Gli esiti sono una tavolozza espressiva, che si interseca con la scultura, l’arte applicata e tutte le discipline necessarie a raggiungere il livello comunicativo ed espressivo desiderato.