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ANCONA – Sono 150 le “Bandiere del gusto 2012” nelle Marche, le specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni che rappresentano il motore del turismo del cibo. Il censimento 2012 del patrimonio enogastronomico regionale è stato presentato a Roma dalla Coldiretti, in occasione dell’incontro “L’Italia che piace nell’estate 2012: il turismo ambientale ed enogastronomico” organizzato insieme alla Fondazione Univerde.

 

UN’INFINITA’ DI PRODOTTI – Nella classifica delle specialità dominano pane, pasta e biscotti con 44 diverse tipologie di prodotti (come i Maccheroncini di Campofilone o la Lonza di fico), seguiti da 41 verdure fresche e lavorate (dal Carciofo monteluponese al Marrone di Acquasanta Terme), 30 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere (come il Salame di Fabriano), 11 formaggi (dal Casecc al Pecorino in botte), 8 bevande tra analcoliche, liquori e distillati, dal vino cotto al vino di visciole, 7 tipi di olio, 4 prodotti di origine animale (miele e ricotte) 4 condimenti (tra cui la Salamora di Belvedere) e una preparazione di pesce.

VERO E PROPRIO MOTORE DEL TURISMO – Un lavoro, ricorda la Coldiretti Marche, finalizzato a proteggere dalle falsificazioni e a conservare anche in futuro, nella sua originalità, il patrimonio delle tipicità. Ma i prodotti tipici rappresentano anche il vero motore del turismo enogastronomico. Secondo l’indagine Coldiretti presentata a Roma, per più di un italiano su tre (35 per cento) dipende proprio dal cibo il successo della vacanza che per essere perfetta non deve mai far mancare la degustazione delle specialità enogastronomiche locali.

MAGGIORE GRADIMENTO – Il cibo infatti è considerato dagli italiani l’ingrediente più importante della vacanza che batte la visita a musei e mostre, (29 per cento), lo shopping (16 per cento), la ricerca di nuove amicizie (12 per cento), lo sport (6 per cento) e il gioco d’azzardo (2 per cento).