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La venuta degli alieni è ormai prossima sulla terra, ma la cosa sembra non interessare poi tanto nessuno. I media passano la notizia in sordina e i cittadini italiani sono indifferenti di fronte alla loro venuta, di cui l’unica minaccia da loro rappresentata è che possano rubargli il posto di lavoro. In questa atmosfera stagna, Luca Bertacci, un ragazzo dai forti problemi relazionali e incapace di esternare i propri sentimenti, conduce la sua vita nella completa routine. Ma l’incontro con un alieno cambierà per sempre la sua vita, in uno sfondo fatto di un Italia che spaventa più degli alieni stessi. CONSIDERAZIONI – Due premesse: 1) il film è la prima esperienza da regista di Gianni Pacinotti (anche se nel film si accredita Gian Alfonso), vero nome di Gipi, famoso e acclamato fumettista italiano; 2) L’utimo terrestre è un film tratto da Nessuno mi farà del male, fumetto (o meglio libro di racconti brevi) di Giacomo Monti. Quindi un fumettista che dirige un film tratto da un fumetto: le aspettative erano positive, soprattutto vista la sensibilità di Gipi, puntualmente mostrata nel suoi fumetti. Infatti il film, se consideriamo che è la prima esperienza di Pacinotti ad un medium diverso da disegno (il cinema appunto), lo si può considerare un piccolo gioiello nella sterilità cinematografica italiana. Abituato a sceneggiare i suoi fumetti con forte carica emotiva, Gipi sceneggia molto bene il film, conferendogli la stessa carica emotiva-desolante che c’è nelle sue opere disegnate. La pellicola vuole rappresentare una società, quella italiana, che speventa più dell’arrivo degli alieni, una società fatta di crisi econimica, depressione e corruzione, dove gli alieni, più che minaccia, sono quasi una salvezza. Pacinotti, esperto a lavorare con le immagini, immortala con maestria queste tematiche, ingabbiandole in atmosfere intimiste e suggestive. La pecca sta nel fatto che Pacinotti ha tempistiche “da fumetto” dove il tempo si annulla, lasciando spazio al tempo delle sensazioni; in un film, gia dalle tematiche importanti come quelle prima dette, questa sospensione del tempo si traduce in “vuoti” o in “tempi lenti”, che rallentano il film. Quindi un film diretta molto bene, superiore sicuramente ad opere di altri registi alle prime armi, che rivela una maestria da fumettista navigato e talentuoso dietro, che però ha delle pecche di “tempi” troppo legate al fumetto. Come detto prima, un piccolo gioiello, peccato abbia incassato poco. Altra nota positiva va senza dubbio a Gabriele Spinelli, che, alla sua prima esperienza come attore professionista, ha rivelato una bravura senza pari.

PIACERÀ – a chi vuole vedere un film diverso e oroginale dal solito film italiano che in questi tempi ci propinano; a chi vuole vedere un film che faccia emozionare e anche riflettere su molte tematiche legate al nostro paese; ai fan di Gipi che riconosceranno sicuramente in questo film il suo tocco.

NON PIACERÀ – a chi si aspetta un film che abbia la tematica “alieni” come elemento principale e che quindi si aspetta un film di fantascienza o simile; a chi vuole divertirsi in allegria.

 

L’ULTIMO TERRESTRE

REGIA Gian Alfonso Pacinotti

SCENEGGIATURA Gian Alfonso Pacinotti

ANNO 2011 CON Gabriele Spinelli, Anna Bellato, Roberto Herlitzka, Paolo Mazzarelli, Luca Marinelli