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Che la vita di oggi sia piena di comodità e comfort è un dato di fatto. Che nei secoli passati molti di questi fossero solo immaginabili anche. Ma non è detto che ciò sia sempre un bene. L’evoluzione ed il progresso, infatti, ci hanno reso più stupidi. Questa è la conclusione alla quale sono giunti i ricercatori dell’università di Stanford.

 

Lo studio, pubblicato sulla rivista Trends in Genetics, afferma come il picco dell’intelligenza umana si sia raggiunto circa 2000 anni fa, quando essere svegli e mentalmente reattivi era una questione di vita o di morte. Il rapporto tra progresso tecnologico ed evoluzione neurologica ha fatto impigrire le abilità cognitive mano a mano che la vita è diventata più comoda. La selezione naturale, che in passato faceva sopravvivere colui che era intellettualmente valido, ora non può più operare in questo senso, perché i comfort della vita moderna hanno appiattito questo eventuale divario rendendo quasi “superfluo” il possesso di una mente attiva e svelta. A salvarci dall’abisso della stupidità è stato lo sviluppo dei mezzi di comunicazione e di informazione, il che ha reso possibile una diffusione capillare del sapere e della conoscenza.