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ASCOLI PICENO – Uno dei tanti demeriti del Porcellum è l’aver svilito la competizione elettorale, rendendola una flebile pratica democratica, per cui la normale dialettica politica che precede le elezioni pare ridotta a qualche slogan e comizio centellinato con cura per sperare di raccogliere quei voti che aumenterebbero la possibilità di accaparrarsi l’ambito posto in Parlamento.

Lungi dalla volontà di chi scrive il voler screditare l’intera classe politica, bisogna pur riconoscere che è proprio difficile digerire liste gessate, propinate dai partiti senza che l’elettore possa effettivamente confrontarsi sul territorio col proprio candidato e magari scegliere se votarlo oppure no. Fa eccezione in questo sistema il Partito Democratico, autore di quelle “parlamentarie” che hanno portato al voto migliaia di cittadini assetati di democrazia, nonostante le feste di Natale in corso. Non credo di esprimermi nelle vesti di una pericolosa reazionaria, ma suppongo (con un po’ di presunzione) di interpretare il sentimento comune a molte persone, le quali si aspettavano un atto di coraggio dai partiti a favore della modifica dell’attuale legge elettorale. Mesi di riunioni e proposte, ma nulla di fatto. E poi c’è quella soglia esiziale dell’8% al Senato che fa temere il peggio; la prospettiva per il partito vincente di non avere la maggioranza in uno dei due rami del Parlamento sembra bloccare qualsiasi spinta riformista, mentre si afferma, invece, il tentativo di ammannire un accordo successivo alle elezioni che comprenda le liste a sostegno di Mario Monti.

E in casa nostra, che succede? Scorro le liste dei candidati nella Regione Marche in cerca di qualche nome di picena provenienza. Mentre sembra certo che gli attuali parlamentari Agostini (Pd) e Ciccanti (Udc) abbiano grandi chance di essere eletti deputati, per gli altri tutto è ancora in gioco. Nel centro-destra pochi i nomi ascolani. Il consigliere regionale Giulio Natali è candidato con Fratelli d’Italia (la lista creata da Crosetto e la Meloni, ancorata al Pdl con qualche differenza di vedute) ed è secondo al Senato, ma essendo “cosa nuova”, non è chiaro che tipo di consenso potrà raccogliere questa formazione. Il noto imprenditore Andrea Assenti si candida col Pdl, in dodicesima posizione.

Il nostro territorio è ben rappresentato in Forza Nuova con Alessandro Poli, Davide Camela e Piero Bracaletti (i primi due alla Camera, il secondo al Senato) mentre la presenza di Raffaele Tassotti e Andrea Calvaresi rinvigorisce le file di “Io amo l’Italia”, la lista con a capo Magdi Cristiano Allam che, immagino, si ispirerà nella sua azione politica a valori cristiano-cattolici. Poi c’è Laura Carpentieri per Mir – Moderati in Rivoluzione, con leader Samorì, uno dei competitor delle naufragate primarie del centro-destra.

Passando agli altri partiti, Rivoluzione Civile, guidata da Ingroia, vede la sua componente picena nell’ex presidente della Provincia Massimo Rossi e nella giornalista Sandra Amurri, capolista al Senato. Anche Sel ha organizzato le sue parlamentarie a fine 2012, tra le liste di Camera e Senato ritrovo l’assessore sambenedettese Luca Spadoni (settimo alla Camera) e il consigliere monteprandonese Marino Lattanzi per il Senato.

Infine il Movimento 5 stelle. Giuseppe Campanelli è dodicesimo alla Camera, mentre Peppino Giorgini di San Benedetto ha un buon secondo posto al Senato; quest’ultimo potrebbe avere concrete possibilità di farcela se i grillini sapranno mantenere il consenso ottenuto alle ultime elezioni amministrative. Il quadro delineato è fluido, incerto, una campagna elettorale anodina stenta ad accendersi sui temi caldi per i quali la società civile (a cui tutti i partiti si appellano) vorrebbe avere rassicurazioni. 

Se ho scritto qualche inesattezza od omesso qualche candidato, segnalatemeli. Intanto, in bocca al lupo e buon lavoro a tutti.