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ASCOLI PICENO – Edilizia agevolata ok, ma ora si deve pensare al mutuo sociale. Questo l’appello del segretario provinciale di Casapound Italia di Ascoli Piceno Fabio Di Nicola, dopo l’annuncio dell’accordo tra Comune e Provincia per la realizzazione di edilizia residenziale convenzionata.

“La realizzazione di edifici a prezzo agevolato è un bene per Ascoli, colpita da un drastico calo demografico, ma è ora di pensare anche all’emergenza abitativa – spiega Di Nicola in un comunicato – In vista dell’ennesima graduatoria per le case popolari, è un dovere pensare a tutte le famiglie italiane in crisi che non possono permettersi una casa, seppure a prezzi vantaggiosi. Famiglie senza lavoro, costrette a indebitarsi per pagare l’affitto o a cambiare continuamente casa perché rincorse da sfratti e ufficiali giudiziari.

“Insistere sull’edilizia residenziale pubblica degli ultimi sessant’anni – aggiunge il responsabile di Cpi – è un gravissimo errore che non può essere ripetuto in eterno. Il sistema di case popolari è ampiamente fallito e risulterà inadeguato anche a gestire l’emergenza abitativa che sta colpendo duramente Ascoli e dintorni. Basti pensare che a fronte di una domanda aumentata esponenzialmente le uniche abitazioni assegnabili, per altro con criteri che privilegiano furbi e immigrati, sono ancora da costruire.

“Uno Stato serio – chiarisce l’esponente di CasaPound Italia – ha l’obbligo di assicurare alle famiglie italiane il diritto alla proprietà della casa ed è per questo motivo che chiediamo con forza un nuovo PRG, in cui venga destinata un’area (l’ex Carbon?) al Mutuo Sociale, unico strumento in grado di garantire la proprietà impignorabile della prima casa, pagando una rata massima mensile pari a un quinto del reddito familiare netto, senza interessi bancari, senza ricarichi da palazzinari e, soprattutto, con la sospensione del pagamento nel caso di perdita di tutte le fonti di reddito”.

“Chiediamo al Sindaco e al Presidente della Provincia di farsi promotori in Regione della nostra rivoluzionaria proposta che, se sostenuta – conclude Di Nicola – può rappresentare la risposta risolutiva ed efficace all’annoso problema dell’emergenza abitativa”.