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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’incontro di giovedì sul disagio sociale ha generato diversi spunti di riflessione su più versanti, dalle stesse realtà associative invitate a intervenire ai diversi gruppi politici. Anche Daniele Primavera, segretario provinciale di Rifondazione Comunista, commenta a freddo l’assemblea pubblica e riflette sul percorso delle politiche sociali dell’Amministrazione Gaspari.

“Alla denuncia di Rifondazione Comunista, chiara e puntuale, della totale inattività dell’Amministrazione sul tema delle politiche abitative negli ultimi sette anni a fronte di numeri impietosi che vedono nuove assegnazioni di alloggi ormai soltanto per morte o trasferimento in ricovero permanente dei precedenti aventi diritto, Gaspari non ha opposto il dignitoso silenzio che la gravità delle responsabilità avrebbe suggerito, ma l’ormai abituale contrattacco in chiusura”. Durante la serata, infatti, è intervenuto Gabriele Marcozzi riflettendo sull’emergenza povertà non da intendersi come un’improvvisa ondata di maltempo, ma come una conseguenza di scelte politiche.

Alla domanda del sindaco Giovanni Gaspari che invita suggerire cosa l’Amministrazione avrebbe dovuto fare, ora Daniele Primavera risponde. “Avreste dovuto pianificare e costruire case popolari come chiediamo da anni. – apre Primavera – Ha trovato il tempo per fare varianti di ogni tipo, per soddisfare qualunque appetito della piccola e grande imprenditoria sambenedettese. Ha trovato centinaia di migliaia di euro da buttare in una piano regolatore mai approvato e per questo è stato condannato. Ha passato anni a fare proclami e promesse e non è stato in grado di pianificare un nuovo intervento di edilizia pubblica in grado di rispondere alle esigenze di migliaia di sambenedettesi aventi diritto“. L’affondo prosegue proprio sulla costruzione di alloggi popolari fortemente perseguita dagli altri comuni della Provincia e carente nella cittadina sambenedettese, dietro ad Ascoli e piccoli centri come Grottammare e Monteprandone.

Giovedì sera poco si è parlato di povertà e del diritto dei cittadini di non soffrire l’indigenza, “dalla responsabilità di affermare e sostenere i diritti dei cittadini la politica sambenedettese si è chiamata formalmente fuori, appellandosi invece all’approccio caritatevole e confessionale delle associazioni volontaristiche. Operare per risolvere i bisogni di oggi e porre le basi perché siano risolti quelli del futuro, conclude Daniele Primavera. “Non il tour operator, non il ciclista, non l’appassionato di rugby, non il benzinaio, non il viaggiatore, non il presenzialista delle conferenze stampa. Soltanto il sindaco. Sarà ora che questa città ne trovi uno vero, perché ne ha un gran bisogno”.