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ASCOLI PICENO – La sentenza che ha fatto il giro del mondo, in parte inaspettata per quei sette anni (un anno in più chiesto dall’accusa), non può non avere ripercussioni sulle realtà politiche locali, essendo Silvio Berlusconi il presidente di uno dei due più grandi partiti italiani. A tal proposito, interviene la capogruppo Pd in Consiglio comunale, Valentina Bellini, che in una nota spiega le ragioni per cui questa condanna ha dei risvolti politici anche in Ascoli.

La consigliera chiama in causa proprio il sindaco Guido Castelli. “I reati per cui è stato condannato Berlusconi hanno a che fare con una concezione del potere, delle relazioni umane, del dominio su di esse che informa di sé tutto il resto. Questa vicenda ha al centro il corpo delle donne; l’idea che se ne ha, l’uso che se ne fa. Una visione del mondo da cui generano, poi, comportamenti sociali e pratica politica. Ci piacerebbe sapere cosa pensa il sindaco Castelli di questa conclamata deriva morale del personaggio che campeggiava sul suo simbolo alle elezioni amminstrative.

Userà ancora il suo nome per riproporsi come sindaco? E ci piacerebbe altresì che il sindaco ci tranquillizzasse: è dalla parte della famiglia così come rappresentata e magnificata durante le settimane ad essa dedicate, o dalla parte di chi vede nei rapporti tra i sessi mercimonio, distribuzione di denaro, dominio, disprezzo per la dignità della persona? Il nostro sindaco Castelli si pregia di essere anche personalità politica di livello nazionale, spesso lascia la città per partecipare a talk show e dibattiti televisivi. Una presa di distanza netta, una condanna morale definitiva ce le aspettiamo dal sindaco della famiglia, che si presenta come il custode, l’esclusivo depositario di sani principi morali e religiosi, esatta antitesi delle ricche ‘cene eleganti’ che si svolgevano ad Arcore”.  Domande dirette al primo cittadino di cui si attende la replica.