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ASCOLI PICENO – Una bomba ad orologeria è pronta ad esplodere sul sistema produttivo Piceno e Marchigiano. E’ la Cna Picena a lanciare l’allarme sulla preoccupante situazione economica del nostro territorio. Ad aprile sono stati richiesti nelle Marche 7,9 milioni di ore di Cig, di cui 1,5 milioni ordinaria, 6,3 milioni straordinaria ed 91mila in deroga. “Le ore autorizzate sono raddoppiate rispetto ad aprile 2012 e sono triplicate rispetto al mese di marzo 2013. Il mese di giugno – precisa Gino Sabatini, presidente della Cna di Ascoli – è senza copertura. Per luglio e agosto c’è una soluzione all’orizzonte grazie a un’azione dell’Ebam, l’Ente bilaterale regionale. Da settembre non ci sono prospettive certe in nessuna direzione. Gli artigiani e le loro famiglie stanno sopportando da anni il peso della crisi. Se non si dovesse trovare una valida soluzione per il finanziamento della Cassa saremmo al collasso totale“.

“La Cna è già attiva a livello regionale e nazione – aggiunge Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli Piceno – affinché vengano sbloccati altri fondi da ripartire fra le Regioni ed è urgente attivare i meccanismi che consentano l’ulteriore ripartizione delle restanti risorse che garantirebbero la copertura per i mesi successivi all’estate. In caso contrario per le imprese artigiane non ci saranno alternative ai licenziamenti. Come associazione abbiamo chiesto al Governo di garantire la reale copertura del fabbisogno dell’anno, rivisitare i criteri di distribuzione delle risorse, tenendo conto delle domande presentate alle strutture territoriali dell’Inps, nonché degli interventi della Bilateralità, che hanno consentito un minor ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga. E infine di determinare criteri omogenei di utilizzo degli ammortizzatori in deroga, attraverso l’individuazione di differenti percorsi di finanziamento per la Cassa integrazione guadagni e la mobilità, oltre alla definizione chiara e precisa dei soggetti beneficiari. Tali criteri, non essendo uguali nelle varie Regioni, determinano infatti situazioni di disparità che si ripercuotono sulle Regioni maggiormente virtuose come le Marche”.