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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo il focus sull’Università di Ascoli Piceno, i rappresentanti del Consorzio Universitario Piceno presentano l’aggiornamento dei dati a dicembre 2013 che fotografano lo stato delle realtà picene. Il monitoraggio, infatti, rappresenta una fase fondamentale per avviare una strategia consapevole dell’offerta formativa che tenga conto del numero degli studenti, della qualità e della ricaduta sul territorio. E con l’apporto di Live (Laboratorio Intangibles e Valore Economico) i dati sono stati letti nell’ottica del collegamento università e lavoro, università e impresa, nonché sinergia e governance del sistema.

Attualmente, infatti, l’Università che sorge nel Piceno è sostenuta da Comuni e Provincia ma che nel corso degli anni potrebbero non farcela; quindi l’idea di un consorzio con un soggetto coordinatore potrebbe abbassare sensibilmente la spesa in un progetto a lungo termine. L’obiettivo da perseguire, per il presidente del Cup Renzo De Santis e il preside della facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori, è di radicare la proposta universitaria nel territorio, puntando su qualità e complementarietà dell’offerta.

I numeri promettono buoni risultati, data la crescita del 10 per cento di iscrizioni rispetto al decremento registrato su scala nazionale e l’affluenza di studenti provenienti da altre regioni. L’Università locale, che può essere felicemente denominata Picena, si presenta all’interno di un sistema integrato che soddisfa i giovani che scelgono di immatricolarsi. I corsi presenti sul nostro territorio sono sedi distaccate dell’Università di Camerino ad Ascoli Piceno (Scienze dell’Architettura, Architettura magistrale, Disegno industriale e ambientale, Design, Informatica Industriale e Tecnologia e diagnostica per il restauro dei beni culturali) e San Benedetto (Biologia della nutrizione), dell’Università Politecnica delle Marche ad Ascoli (Infermieristica) e a San Benedetto (Scienze economiche e aziendali) e, infine, dell’Università di Macerata a Spinetoli (Scienze politiche e relazioni internazionali e Scienze dell’educazione e della formazione).

Scelta dai residenti nel territorio, per non gravare pesantemente sull’economia familiare, la nostra università piace ai giovani italiani tout court per la qualità del programma formativo e per la qualità della vita. “Questi momenti di approfondimento e confronto sono molto utili perché ci danno la misura di questo patrimonio. – chiosa l’assessore Margherita Sorge – Contiamo su una realtà giovane, ma che riversa nel territorio sviluppo sociale ed economici“.