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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Prosegue l’attività di Ambiente e Salute nel Piceno per continuare a tenere alta l’attenzione sulla procedura intorno alla quale gravitano il parere favorevole di compatibilità fornito dal tavolo tecnico e il no allo stoccaggio ribadito dalla schiera politica dopo lo studio Terre.it curato dall’Unicam. Dunque, i rappresentanti dell’associazione ambientalista congiuntamente ai comitati di quartiere e gli abitanti della zona Agraria tornano a parlare di rispetto dei diritti e delle procedure, dopo che il 18 marzo 2013 con la delibera di Via regionale, firmata dal tavolo tecnico, ha passato il procedimento alla valutazione del Ministero.

Sullo stoccaggio gas a San Benedetto ci sono diversi punti deboli e numerosi problemi. Nota l’inversione tra la Sentina e la zona Agraria, la prima riserva naturale l’altra quartiere densamente antropizzato, tra le problematiche si annovera la posizione della centrale prevista in un’area soggetta a esondazione del Tronto verificando due metri d’acqua durante l’ultima alluvione. Si aggiungono, a favore dei cittadini, questioni sul fronte legale come la “mancata osservanza della direttiva 2008/114/EC sul piano di sicurezza degli operatori che con la sentenza n. 93 del 20 maggio 2013 della Corte Costituzionale ha dichiarato parzialmente incostituzionale la legge regionale n. 3/2012 relativa alla Valutazione di Impatto Ambientale”, spiega dettagliatamente Adriano Mei di Ambiente e Salute.

Per questi motivi il gruppo ambientalista, i quartieri e cittadini hanno unito le forze per elaborare un documento che promuova la revisione della procedura tecnica regionale di Via facendo leva sulla riforma Bassanini e puntando su incongruenze in materia di sicurezza, salute, economia turistica e svalutazione dei beni. Tale documento sarà posto all’attenzione del Consiglio comunale sperando che sia condiviso dalla politica sambenedettese, sulla scia dei buoni esiti ottenuti nelle altre città marchigiane che andavano verso lo stesso destino. Questa, dunque, la soluzione auspicata che, se non appoggiata, continuerà per via legale attraverso ricorsi e diffide con responsabilità personali; procedura ben più onerosa.