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Oggi vi porto in un posto nuovo innovativo, culturalmente attento, artisticamente stimolante. Varchiamo l’entrata di èquilibri, lo spazio a largo Crivelli che il 21 settembre ha inaugurato la sua nuova identità, fusione tra la storica Libreria Prosperi, dal 2010 di Daniele De Angelis e Bottequa, il commercio equo e solidale ad Ascoli Piceno. Due realtà apparentemente distanti, accomunate da una visione etica e indipendente del commercio, una sinergia innovativa, intelligente, un altro tassello del fermento che anima questa città. Ci raccontano cosa, come e perché Daniele e Mara

Due realtà che decidono di diventare due facce della stessa medaglia. Quali i punti di partenza e quale il percorso che vi ha portato a questa scelta? D: “I motivi che ci hanno portato fin qui sono più di uno. Sicuramente la situazione economica difficile, impostata sulla sopravvivenza piuttosto che non sull’ampliamento, non ti nascondo abbia rappresentato una spinta importante. Alla contingenza del momento che stiamo attraversando si aggiunge il desiderio di sviluppare la nostra idea di libreria, non riducendola solo alla vendita di prodotti ma intraprendendo un percorso che la renda un punto di cultura. Porto avanti questo progetto da quando ho rilevato la libreria nel 2010, organizzando e curando presentazioni di libri ma soprattutto esposizioni artistiche, principalmente grazie alla collaborazione con Sponge ArteContemporanea di Pergola (PU) e al suo fondatore Giovanni Gaggia, che si è svolta dal 2011 al 2012. Realizzare qualsiasi progetto culturale richiede molte energie, e unire le forze consente di allargare l’offerta culturale. Cercavo un partner e nella fase di screening delle attività locali ho individuato l’opportunità con Bottequa, con cui già avevamo fatto qualche iniziativa qui negli spazi espositivi della libreria”.

Due attività che apparentemente risultano dissimili. Cosa vi unisce? 

D: “Concetto di commercio, l’approccio etico al mercato, l’intento di diffondere consapevolezza, la volontà di offrire un’alternativa”.

M: “Ci unisce il fatto che siamo due realtà di nicchia e che l’intento di entrambe le realtà è mettere un seme della conoscenza in questo territorio. La prima cosa su cui ci battiamo è l’informazione e la consapevolezza che esiste un altro modo di fare economia, di approcciarsi al consumo”.

Daniele, mi descrivi il tuo concetto di commercio? “Un commercio fedele al libraio indipendente, non essere legato a nessun gruppo editoriale specifico, mantenere libertà di scelta all’interno dei cataloghi, cercando di proporre qualcosa di diverso al cliente: il problema principale per quanto riguarda il commercio nella grande distribuzione è l’assenza di stimolo, e quello che più mi preoccupa è l’assenza di curiosità. Spesso si fa l’errore di credere che una mente quieta possa dare tranquillità. Il mio obiettivo è di offrire una scelta, un’alternativa”.

In cosa trovi soddisfazione? “Alcuni episodi o scelte editoriali che intraprendo mi gratificano particolarmente. Altra fonte di soddisfazione sono i rapporti con le case editrici medio piccole, direttamente con Sigismundus Editrice, attraverso il canale della distribuzione con Mimesis per esempio o con la Taschen, un riferimento nel settore dell’arte, o ancora con Astoria, nata tre anni, pubblica solo autrici di lingua inglese, e la vendo benissimo. Mi dà soddisfazione anche quando entrano in libreria genitori che educano i bimbi alla lettura come momento di confronto e crescita”.

Ma Equilibri come accennavamo è anche uno spazio espositivo. Chi c’è adesso in mostra? “Fino a domenica, Walking Ascoli – Fotomontaggi digitali realizzati dagli studenti di Rilievo Urbano e Ambientale della scuola di Architettura e Design, a cura della professoressa di architettura, Marta Magagnini, una contaminazione tra arte e territorio. L’idea di contaminare è sempre stato il mio filo conduttore, contaminazione di spazi, di idee. Altra anima della libreria, sviluppata dalla precedente proprietaria, Roberta Prosperi, che abbiamo mantenuto con una stanza dedicata, è quella dell’editoria tecnica negli ambiti giuridico, fiscale e dell’edilizia”.

Mara che cos’è il commercio equo e solidale? “Guarda è riassunto nell’Art.1 della Carta Italiana dei Criteri del Commercio equo e solidale che abbiamo deciso di stampare su quella parete: ll Commercio Equo e Solidale è un approccio alternativo al commercio convenzionale; esso promuove giustizia sociale ed economica, sviluppo sostenibile, rispetto per le persone e per l’ambiente, attraverso il commercio, la crescita della consapevolezza dei consumatori, l’educazione, l’informazione e l’azione politica. Il Commercio Equo e Solidale è una relazione paritaria fra tutti i soggetti coinvolti nella catena di commercializzazione: dai produttori ai consumatori”. 

E interviene Daniele che mi evidenzia che sulla parete accanto è stata stampata la sintesi di ciò che definisce la filosofia della librera, la poesia Lo spirito del tempo Friedrich Hölderlin che recita: “Si trovano gli uomini in questo mondo a vivere, son come gli anni, come l’alto tendere dei tempi, nel mutamento c’è sempre molto vero, nel variare d’anni vi è una permanenza; la perfezione partecipa dunque all’esistenza, e la nobile aspirazione umana vi acconsente”.

Continua Mara: “Noi stiamo cercando di aumentare consapevolezza del consumatore, cosa si magia e da dove viene quello che si mangia, ci contraddistingue la trasparenza”.

Perché acquistare equo e solidale? “Perché offriamo le eccellenze di fuori importandole dai luoghi d’origine primaria, come ad esempio il cacao della Costa d’Avorio o il riso basmati dalla Thailandia, unitamente alle eccellenze locali, come marmellate e mieli. Puntiamo anche sull’artigianato con una forte connotazione di rispetto ambientale: quest’anno abbiamo introdotto la linea per la scuola realizzata utilizzando materiale riciclato”.

Progetti in fieri?

D: “Al nastro di partenza Equilibri in corso, progetto di sapere condiviso. Una serie di corsi non fatti da professionisti, ma da persone che conoscono l’argomento e lo condividono con la comunità interessata. Il primo che proponiamo è sul gps e si articolerà in quattro incontri, quattro incontri teorici più un’uscita pratica. Svilupperemo le proposte strada facendo”. “Poi -aggiunge Mara- ci stiamo preparando per il Natale. Con l’equo e solidale facciamo parte del progetto regionale “Tutt’un altro Natale”: si lavora sul fronte consumistico del Natale. Il nostro claim è “A Natale regala dignità” e promuoviamo incontri su specifici prodotti che suggeriamo, come ad esempio i presepi fatti a mano provenienti da Perù, Brasile, Venezuela“.

In chiusura vi chiedo un consiglio ciascuno. Cosa acquistare per provare il commercio equo e solidale?

M: “Gioco facile, la crema spalmabile BIO CAJITA a base di cajou (anacardi) e nocciole, senza glutine, mi dicono buono come la Nutella con la differenza che non fa male”.

E un libro che on può mancare nella libreria di un curioso?

D: “La camera chiara di Roland Bart, un libro di fotografia, sul modo di vedere, un libro che ti insegna a guardare”.

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Largo Crivelli, 8

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