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MARCHE – Il disagio imprenditoriale morde tutte le Marche; dai dati dell’indagine Fondazione Impresa rielaborati dal Centro Studi Sistema della Cna, la regione Marche nel 2013 si è piazzata al nono posto tra le regioni italiane che recano difficoltà di categoria, davanti le regioni meridionali e l’Umbria.

“Nella nostra regione – spiegano il presidente Cna Marche Gino Sabatini e il segretario Otello Gregorini – oltre il 90 per cento delle 156.372 imprese attive ha meno di venti addetti e ben 48.989 sono artigiane. La stragrande maggioranza di queste aziende non ha accesso ai mercati esteri e negli ultimi anni ha pagato pesantemente la crisi del mercato interno e il calo dei consumi. Inoltre siamo una regione dove il manifatturiero pesa più del terziario ed è proprio questo comparto che ha sofferto più di altri la crisi economica”.

Le imprese marchigiane fino a 20 addetti hanno manifestato un indice di disagio imprenditoriale pari a 54,3, contro una media nazionale del 53,1. Tra gli indicatori presi inconsiderazione vi sono le variazioni delle imprese attive, i fallimenti, il credito, le infrastrutture e la propensione all’innovazione. A mettere in difficoltà le imprese marchigiane la contrazione dei prestiti (-8%) e i collegamenti inadatti su autostrada e strada ferrata, ma le nostre imprese dimostrano di avere un buon tasso di sopravvivenza e una buona propensione all’innovazione.

Stando ai dati di Fondazione Impresa per le Marche il 2013 è stato l’anno della banda larga; se nel 2012 eravamo ultimi come disponibilità della banda larga da parte delle imprese (la utilizzava il 72,8 per cento contro una media nazionale dell’83,1 per cento), lo scorso anno l’accesso alla banda larga ha riguardato 87,4 imprese su 100 rispetto ad una media nazionale dell’84,1) e soltanto in Piemonte, Trentino e Lombardia hanno saputo fare meglio di noi.

“Si tratta di un dato incoraggiante che dimostra la capacità delle nostre imprese di innovare ed utilizzare una tecnologia come la banda larga fondamentale per l’allargamento dei mercati, soprattutto all’estero, e per valorizzare la qualità dei prodotti marchigiani. – commentano – Ora servono passi avanti anche in altri settori, dove siamo ancora carenti come la dotazione infrastrutturale ed il credito alle imprese. Si tratta di due elementi che frenano la competitività delle imprese artigiane e delle piccole imprese marchigiane. Tocca alle istituzioni ed agli istituti di credito intervenire. La Cna garantisce la massima collaborazione per migliorare queste criticità che condizionano la nostra economia, sia attraverso l’impegno nel progetto di Macroregione Adriatica per la dotazione infrastrutturale sia con il nostro Confidi unico Fidimpresa Marche, per quanto riguarda le garanzie sui prestiti alle imprese”.