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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un tributo che oscilla intorno ai 50 euro; stiamo parlando della mini-Imu che i proprietari di prima casa dovranno pagare entro il 24 gennaio. La mini-tassa, inserita per riempire un buco generato dal mancato introito di denaro dallo Stato, ha fatto parlare tanti dai cittadini salassati ai politici di opposizione. Farà incassare circa 2 milioni di euro.

“Il Comune se tutto dovesse andare nel verso previsto potrebbe incassare 800 mila euro in più, ma dobbiamo tener conto della differenza tra l’incassato e il dovuto. – dichiara il sindaco Giovanni Gaspari, puntando il dito contro il centrodestra – Mi arrabbio con il centrodestra perché ha responsabilità storiche, ha portato l’Italia nel baratro e noi con i nostri sacrifici la stiamo rimettendo in carreggiata”.

L’aumento dell’aliquota Imu al sei per mille è stata una conseguenza della normativa sui tagli del Governo ai Comuni approvata a giugno, chiaro è che “chi ha approvato il bilancio tra giugno e novembre ha già applicato una maggiore aliquota Imu – ci tiene a considerare Gaspari – il Comune di San Benedetto ha approvato a febbraio il bilancio tenendo bassa l’aliquota, ritrovandosi a giugno il taglio del governo. Abbiamo fatto un ragionamento – spiega – o si dovevano chiudere alcuni servizi o si chiedeva un sacrificio diffuso ai cittadini per poter continuare a erogare i servizi”.

Sulla questione Imu sta discutendo anche l’Anci riunitasi ieri a Roma. “I Comuni stanno facendo gli esattori dello Stato, ma come ha detto Fassino si sta vedendo se il governo potrà lasciare una parte delle future quote Imu ai Comuni”, chiosa il sindaco sambenedettese invitando l’opposizione a proporre soluzioni alternative oltre alle critiche.