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ASCOLI PICENO – Si inaugura nel peggiore dei modi il 2014; la mini-Imu che i contribuenti sono chiamati a pagare entro il 24 gennaio è un vero e proprio “pasticcio all’italiana”, riportando le parole del sindaco Guido Castelli, che non tocca il Comune ascolano. “Esonerati quei comuni che nel 2012 e nel 2013 hanno deciso di non aumentare l’Imu sulla prima casa rispetto all’aliquota standard del quattro per mille. – spiega il primo cittadino – È il caso di Ascoli dove abbiamo sempre cercato di non esercitare la leva fiscale in modo vessatorio”.

“A fronte dei pesantissimi tagli inflitti dallo Stato anche al nostro Comune abbiamo ritenuto di procedere ad una profonda revisione della spesa improduttiva, alla riduzione della spesa di personale e all’attivazione di misure di gestione attiva del debito comunale. – precisa – Tutto questo ha consentito di risparmiare agli ascolani quegli eccessi fiscali di cui le cronache giornalistiche narrano in questi giorni. Gli ascolani potranno, dunque, stare tranquilli il prossimo 24 gennaio almeno sul fronte dell’Imu. I problemi non mancano, ma qualcuno ne ha di più”.

È con questa frase che il sindaco del capoluogo stigmatizza tutti quei comuni che hanno applicato l’aumento delle tariffe, sostenendo dunque la tesi del Pdl sambenedettese per il quale la mini-Imu è un tributo che poteva essere evitato.