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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – In arrivo una nuova strategia di riqualificazione urbana attraverso il Programma Operativo di Riqualificazione Urbana – Poru. L’approvazione di indirizzo passerà al vaglio del Consiglio Comunale fissato per mercoledì 18 sulla base della legge regionale n. 22 del 2011. Questo strumento innovativo permetterà la collaborazione del Comune sambenedettese e dei privati per l’opera di riqualificazione della città attraverso un piano che stabilisca obiettivi e criteri da seguire nella predisposizione del successivo Poru comunale.

 

“L’atto si collega al Documento strategico, approvato a luglio scorso, che ne costituisce il presupposto per definire gli obiettivi di una pianificazione non più attuata attraverso un Piano Regolatore Generale, strumento complesso e di difficile modificazione, ma attraverso il Poru, appunto, strumento più snello che prevede un nuovo assetto urbano”, viene spiegato attraverso una nota stampa. Insomma, attraverso il Poru si vuole migliorare la qualità della città e del paesaggio limitando il consumo di suolo, concedendo aumenti di volumetrie, incrementando prestazione ecologico-ambientali e energetiche e attivando programmi di housing sociale.

 

Per arrivare alla definizione di questo strumento redatto dall’Ufficio di Piano comunale, il Comune ha stipulato un accordo con la Scuola di Architettura e Design di Ascoli Piceno dell’Università di Camerino che ha redatto una parte degli elaborati tecnico-grafici che rappresenteranno le linee guida per la valutazione della aree oggetto degli interventi. Criterio di riferimento la perequazione, ovvero il principio per cui l’attribuzione di diritti edificatori vengono attribuiti a tutte le proprietà coinvolte in proporzione al valore complessivo della singola proprietà.

Il percorso previsto dalla legge prevede che l’elenco delle aree potenzialmente interessate dalla riqualificazione dovrà essere portato a conoscenza del pubblico mediante un successivo avviso pubblico a seguito del quale i privati potranno manifestare interesse; al Comune poi spetterà la valutazione delle proposte sulla base dei criteri contenuti nella Delibera di indirizzo. La novità che si intravede in questo strumento sta nella possibilità per i proprietari di partecipare sin dall’inizio al processo di pianificazione e non come soggetti attuatori di un piano regolatore, ma anche la possibilità di cambiare la destinazione d’uso e incentivare l’aumento volumetrico con il ricorso anche alla concorsualità come elemento per fornire maggiore qualità architettonica.