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“Non mollare ora”. Questa la tag-line dell’ultimo film di Alfonso Cuarón, capace di aggiudicarsi 7 Premi su 10 Candidature agli Oscar 2014. Alla deriva nello Spazio, dopo che una tempesta di detriti ha distrutto la stazione orbitante su cui stavano lavorando, i due astronauti Ryan Stone (Sandra Bullock) e Matt Kowalski (George Clooney) si trovano senza contatti radio e con l’ossigeno ridotto al minimo, alla ricerca di un modo per tornare sulla Terra. “Non mollare” diventa quindi l’invito a non seguire la via più semplice, quella di abbandonarsi a ciò che sembra inevitabile.

“È bello quassù! Puoi chiudere tutti quanti gli impianti, spegnere tutte le luci, chiudere gli occhi e scordarti il mondo. Qui nessuno ti fa del male: sei al sicuro”. Lo Spazio diventa una sorta di limbo silenzioso, un mare immenso in cui l’unico pericolo per l’uomo è rappresentato dai detriti che lui stesso ha provocato. Il film riesce a creare un crescendo di tensione mettendo lo spettatore al centro della scena, a percepire la vertigine e la mancanza di respiro della protagonista. La Terra vista in soggettiva è un immenso faro attraverso l’oblò del casco, e rappresenta metaforicamente l’origine e la meta di un viaggio che prima di essere fisico è spirituale, la conquista di una consapevolezza e di una nuova apertura al mondo. Il successo del film è nella capacità di rendere intima e concettuale un’opera destinata a diventare un blockbuster, unendo il genere riflessivo e spiritualista alla fantascienza catastrofica, amalgamandoli in maniera armonica per appagare le aspettative di un pubblico eterogeneo.

Ciò che lo esalta, portando gran parte della critica a considerarlo un capolavoro, è l’esperienza visiva, resa memorabile dalla fotografia e dagli effetti speciali premiati, che trova la sua completezza nella fruizione in alta definizione.

REGIA: Alfonso Cuarón

ANNO: 2013

GENERE: Fantascienza

DURATA: 92 minuti

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