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ANCONA – C’è chi ospita detenuti e disabili per favorirne il reinserimento lavorativo, chi alleva capre e chi ha le galline al pascolo, chi ha aperto un agrinido e chi ha un forno a km zero. Questi sono solo alcuni esempi della vivacità dell’imprenditoria agricola al femminile, che in occasione della festa dell’8 marzo si conferma settore all’avanguardia, tanto da contare circa 45 mila donne che lavorano in campagna, tra imprenditrici e manodopera familiare e non.

“Il settore agricolo rappresenta oggi l’ambito ideale per sviluppare quel mix di capacità organizzative, innovazione e sensibilità che caratterizza le imprese al femminile – sottolinea Francesca Gironi, presidente regionale di Coldiretti Donne Impresa – e stiamo lavorando per creare ulteriori opportunità per quelle donne che hanno scelto la campagna per sviluppare il proprio futuro professionale e umano, tanto nel settore della vendita diretta dei prodotti quanto nella nuova frontiera dell’agricoltura sociale”.

Proprio Francesca è un ottimo esempio di welfare rurale, tanto che nella sua azienda Le Noci di Staffolo ospita disabili in convenzione con amministrazioni locali per favorirne il reinserimento lavorativo; un’attività in espansione, considerato l’aumento delle richieste, mentre da qualche settimana si sono aggiunti anche due nuovi ospiti, condannati a pene alternative al carcere. Realtà consolidate sono anche gli agrinidi, con Barbara Aureli e Federica De Luca che hanno aperto strutture a Pievebovigliana e San Ginesio. A Pievetorina la ventitreenne Alba Alessandri conduce assieme alla cognata Silvia un allevamento biologico di galline per la produzione di uova, dove circa 12 mila animali girano liberamente in due ettari tra prati e strutture coperte. Sempre nel Maceratese ha puntato, invece, sulle capre Jessica Masullo, un passato da impiegata in una ditta sul lago di Garda che ha abbandonato per trasferirsi a Pollenza; è qui che alleva una cinquantina di capre, dalle quali ricava latte, yogurt e formaggio che vendono direttamente al consumatore, in azienda, nei mercati di Campagna Amica. A Magliano di Tenna in Provincia di Fermo, Michela Muccichini non trovava lavoro fino a quando ha deciso di utilizzare un terreno di famiglia per piantarci il grano e produrre pane, aprendo un vero e proprio forno a km zero. Sul pane hanno puntato anche le sorelle Podgornik di Urbino, che producono pagnotte fatte con grano biologico e lievito madre, anche queste commercializzate nei farmers market promossi dalla Coldiretti.