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ASCOLI PICENO – Nel 2013 in tutta la provincia di Ascoli sono stati persi oltre 7 mila posti di lavoro, mentre l’inserimento di personale in azienda a toccato il minimo storico. Il Centro studi della Cna regionale delle Marche ha elaborato dei dati choc, stimando che per ogni 100 assunzioni ci sono state 314 fuoriuscite, sia per chiusure attività che per licenziamenti.

Fra i più drammatici, i dati sui lavoratori in cerca di prima occupazione che da poco più di mille (cinque anni fa) sono passati a quasi 3 mila. A perdere posti di lavoro, negli ultimi dodici mesi, sono state in particolare le imprese dei servizi e del commercio. “L’artigianato continua a resistere – commenta Luigi Passaretti, presidente della Cna di Ascoli Piceno – ma se non ci sarà un’immediata inversione di tendenza è in pericolo il modello Marchigiano e Piceno di sviluppo, fatto di piccole e medie imprese diffuse su tutto il territorio“.

Dal 2008 le piccole imprese e le imprese artigiane delle Marche hanno perso il 25% di produzione e fatturato. Tra il 2008 e il 2013 le imprese in attività nell’artigianato sono scese da 51.712 a 48.799, con una perdita di 2.022 aziende. A cedere sono stati soprattutto l’edilizia (-1.453 aziende) e il manifatturiero (-1.255) con cali più accentuati nella meccanica, mobile, calzature e abbigliamento, ossia i settori tradizionalmente forti dell’economia marchigiana.

“Si tratta di una situazione di difficoltà straordinaria e per affrontarla servono misure straordinarie. – precisa Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli – La piccola impresa, l’artigianato, il territorio con i suoi sistemi economici, vanno rafforzati, sostenuti e messi in condizione di migliorare e competere. In questi anni gli stanziamenti per la cassa integrazione in deroga con l’intervento dell’Ebam e della Regione Marche hanno permesso di contenere gli effetti della crisi sull’occupazione, che altrimenti sarebbero stati anche più pesanti. Ma oggi è urgente attivare politiche del lavoro che abbiano al centro un efficiente sistema di orientamento scolastico, di formazione e di avviamento, valorizzando la qualificazione del capitale umano quale risorsa chiave per lo sviluppo dell’economia e del territorio“.

Di pochi giorni fa, invece, l’elaborazione dei dati di Cna sulla disoccupazione nella regione Marche.