Articolo
Testo articolo principale

ASCOLI PICENO – Tre candidati sindaci, diversi esponenti politici e tanti cittadini per l’incontro del comitato Area Carbon sui possibili scenari dopo l’esclusione del progetto di riqualificazione dal Prg, che a giorni sarà presentato in consiglio comunale. Alla presenza degli aspiranti primi cittadini Luciani Castiglia del Pd, Miki Girardi della lista In Ascoli e Massimo Tamburri dei 5 Stelle i portavoce del movimento cittadino hanno ribadito tutta la loro contrarietà al progetto Restart, definito scellerato e assolutamente dannoso per la città di Ascoli, che così com’è non produrrebbe alcun beneficio ai cittadini anzi sarebbe solo fonte di altri problemi.

Per prima cosa comunque il comitato ci ha tenuto a precisare che la propria posizione è fuori da ogni logica di partito ma soltanto contro il progetto e chi lo avalla, avvertendo il sindaco Castelli che la Carbon per lui non sarà un trionfo, bensì un autentico boomerang in vista delle prossime comunali.

“Escludere la Carbon dal Prg è una scelta incomprensibile – spiega l’avvocato Paola Romanucci – non può passare per un binario diverso il destino di 27 ettari di terreno a ridosso del centro storico. Noi siamo qui per ribadire la nostra contrarietà al progetto Restart. I motivi sono che la realizzazione di così tanti nuovi appartamenti, in una città in calo di abitanti e tappezzata da cartelli vendesi e affittasi, porterà ad un crollo dei valori immobiliari delle case già esistenti, poi ci sono gli ingenti costi di urbanizzazione necessari per rendere agibile la zona che sarebbero a nostro carico e, soprattutto, perché così Ascoli perderebbe un’incredibile opportunità di sviluppo futuro, un treno che non ripasserà più. Ma noi non moviamo solo critiche ma anche proposte: partecipazione attiva dei cittadini alla discussione, coinvolgimento degli ordini professionali e soprattutto l’Università, creazione di un concorso di idee per la realizzazione di un master plan su cosa fare nell’area scatenando così le migliori menti del campo, con un grande riflesso anche di pubblicità per la città che farebbe parlare di se anche al di fuori delle riviste di settore. Costruire e basta potrebbe portare un po’ di lavoro ma per un periodo breve, e poi? Gli stessi Ubaldi e Bucciarelli si sono dichiarati scettici sull’eccessiva volumetria ma qui è anche ora che le istituzioni prendano in mano la situazione”.

A entrare dentro il progetto Restart, con l’ausilio di alcune slide, è stato un altro esponente del comitato, Eugenio Simonetti: “La prima bufala è quella che Ascoli 21 spaccia come aree verdi per i cittadini, in verità si trattano di ripide scarpate a ridosso del fiume che tra l’altro qualche mese fa sono state flagellate da soli due giorni di pioggia dal Tronto, in più il luogo dove è in progetto la realizzazione dell’area giochi dedicata ai bambini, nella zona nord, è dove si trova la tristemente famosa collinetta dei veleni, dove sotto è stato scaricato di tutto. Di fatto dei 27 ettari ne rimarrebbero solo 3,9 reali utilizzabili per spazi verdi, ma tutti nel lato nord ovvero quello più difficilmente raggiungibile. Poi c’è il problema della viabilità, nell’Area Carbon si creerebbe non un nuovo quartiere, ma un nuovo paese se mai riuscissero a vendere tutti gli appartamenti, quindi circa 2.200 automobili che avrebbero solo due vie di accesso alla zona, entrambe in via Piemonte, e questo porterà alla paralisi del traffico non solo nelle vicinanze ma anche nei quartieri limitrofi e non solo nelle ore di punta”.